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La grande riforma elettorale dell'ARSSA

di Thot (Mezzoeuro Anno IX num. 5 del 06/02/2010)

Rende, 4 gennaio 2010

Una conferenza stampa annunciata. Il salotto buono prenotato. I James Bond della Digos dallo sguardo arcigno pronti a proteggerlo. Lui, Nicola Adamo. Poi il nulla. La sala vuota, grigia e buia.

Si attendeva la messianica riforma dell’Agenzia. Un “coup de génie” per riesumare uno zombie dato per morto e sepolto già da due anni. Un rito voodoo con tanto di formula magica sotto forma di emendamento alla Legge finanziaria regionale ancora in discussione a Palazzo Campanella.

Riepiloghiamo la vicenda per chiarezza di esposizione. Tre anni orsono, in un sabba popolato da pochi stregoni politici viene celebrato il rito magico della grande riforma delle agenzie regionali con una orgia di messa in liquidazione e stravolgimento di enti della natura più disparata. Ne scaturisce una decisione lapidaria, con una soluzione tombale. L’ARSSA e l’AFOR devono essere incenerite, affinché nessuno possa ritrovare tracce di reliquie da onorare.

“L’Azienda per lo sviluppo ed i servizi in agricoltura - ARSSA è soppressa e posta in liquidazione”, recita solennemente l’art. 5 della Legge regionale numero 9 del 2007. Una decisione saggia. Un caos gestionale. Un popolo di lavoratori condannati a prendere lo stipendio senza avere nulla da fare. Una girandola di commissari, piani di liquidazione con ipotesi di smembramenti. Operai licenziati. Operai stagionali stabilizzati. Laboratori abbondati. Ricerche interrotte. Un grande impegno legislativo della Regione che è intervenuto con cadenza trimestrale a correggere, modificare, chiosare. Il testo vigente di quella legge richiede un opera di fine cesellatura. Ma a questo ha pensato la Regione fornendo in rete il “Testo coordinato ed integrato con le modifiche di cui alle LL.RR. 20 giugno 2007, n. 12, 10 luglio 2007, n. 15, 5 ottobre 2007, n. 22, 7 dicembre 2007, n. 24, 28 dicembre 2007, n. 30, 13 giugno 2008, n. 15, 10 luglio 2008, n. 21, 18 luglio 2008, n. 24, 12 dicembre 2008, n. 40, 15 gennaio 2009, n. 1, 12 giugno 2009, n. 19 e 19 ottobre 2009, n. 35”.

Uahu! Che fatica, tutti questi numeri e date fan girare la testa. E pure le ...

Dopo tanta lacerazione intellettuale ed un’altra memorabile notte passata in meditazione, tra le fitte di un dolore lancinante da far impallidire il tormento dell’Innominato manzoniano, è arrivato il giorno del giudizio, il momento del rimorso. Parliamo di Lui, evidentemente. Sempre Lui, il flautista magico.

Emendamento n° 337: “L’art. 5 della Legge N° 9/07 è abrogato. Le attività espletate, finora, per la messa in liquidazione, vengono sospese fino all’approvazione di un nuovo progetto di riforma dell’Agenzia. Rimane in vigore la legge (regionale) 15/93 istitutiva dell’ARSSA. Nelle more della riorganizzazione dell’Agenzia vengono ripristinati e confermati gli organismi in carica alla data di approvazione della Legge 9/07. Tali organismi rimangono in carica per il termine previsto dalla Legge 15/93 tenendo conto del periodo già espletato e, comunque, non oltre l’entrata in vigore del nuovo progetto di riforma”.

Signori, abbiamo sbagliato tutto. O forse era tutto uno scherzo, una goliardata per dare un po’ di sale ad una vita sciapa passata tra riunioni in Consiglio e dibattiti nelle sezioni. Ma ci sono ancora? Se ne è persa traccia.

Emendare significa correggere, togliere i difetti, gli errori, le imperfezioni. Qui siamo di fronte ad uno stravolgimento totale, un ritorno sui propri passi dopo aver dilapidato patrimoni umani e risorse pubbliche. Una confessione di impotenza e di incompetenza. L’evidenza del fallimento di un metodo improvvisato.

Qui ci vuole piuttosto una emendazione, un radicale cambiamento dei costumi, dei metodi, delle liturgie politiche. E una rigenerazione della classe politica.

Sarà approvata quella proposta? Chi se ne … E’ un altro rabberciamento frutto di improvvisazione, nella totale assenza di un piano razionale. Un tentativo di riconquistare il consenso che si immagina affievolito da questa lunga vicenda, degli operai dell’agenzia. Un tesoretto elettorale prezioso.

Ancora una volta si procede a spizzichi e sputazza. L’ARSSA è qui. Salviamola. L’AFOR è là. Ci penserà qualcuno altro. Tanto a pagare ci pensa sempre Pantalone..


C O P Y R I G H T

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