La Calabria a gonfie veleMezzoeuro Anno IX num. 25 del 25/06/2010) |
Rende, 25 giugno 2010
Si conclude a Cetraro la prima manifestazione dell'Assonautica di Cosenza
Il mare ha impedito che le imbarcazioni arrivassero da Tropea, ma la manifestazione è stata un successo con larga partecipazione di autorità locale, operatori del settore e di pubblico
E' mancato solo il variopinto sventolio degli spinnaker nel porto di Cetraro per rendere memorabile una giornata che ha visto sfilare dei giovani in costume medioevale per accogliere il primo raduno di velisti nel porto calabrese. Inaugurato solo da pochi anno, ha ora l'occasione per prendere il largo entrando in una rete diportistica che gli consente di porsi nel sistema portuale del Tirreno. L'occasione è data dalla prima manifestazione velistica organizzata dalla neonata Assonautica. Le cattive condizioni del mare non hanno consentito di effettuare la prevista, ma i velisti erano tutti li a partecipare a questo evento organizzato con gran cura dal Sindaco Giuseppe Aieta.
La nuova creatura fortemente e caparbiamente voluta da Pino Gaglioti, presidente della Camera di Commercio di Cosenza, può finalmente una svolta alla nautica da diporto in una regione che vive da sempre la grande contraddizione di essere una striscia allungata nel mare con uno sviluppo costiero di circa 800 chilometri, ma la sua economia ha un volto prevalentemente agricolo-pastorale. Dopo la grande parentesi magno-greco che ha dato vita alle città-stato di Sibari, Crotone, Locri, Reggio, il mare è stato considerato un nemico, presidiato da torri per difendersi dagli attacchi di pirati e saraceni.
Solo a partire dalla fine della seconda guerra mondiale si è cominciato a riscoprirlo, spesso con una politica di rapina, con una cementificazione delle spiagge, con un disordine urbanistico ed infrastrutturale che ha rischiato di distruggere le sue bellezze, inquinare la limpidezza delle sue acque. Finalmente qualcuno ha issato le vele ed è arrivato il momento di cazzare per superare questo momento di avere scarso per la persistenza di una crisi che continua a mordere l'economia calabrese.
La nautica può rappresentare una grande opportunità perché muove grandi interessi, un settore in grande espansione, che ha visto un momento di riflessione nei due anni passati, ma ha davanti a sé una capacità di una crescita molto sostenuta. La portualità turistica calabrese è insufficiente a sostenere la domanda, tanto per scarsa disponibilità di posti barca (solo 4 ogni chilometro di costa contro i 14 del del Meridione), quanto per la disponibilità dei servizi. Le potenzialità sono enormi, ma bisogna confrontarsi con challenger molto agguerriti. Come sostiene il presidente nazionale dell'Assonautica, Gianfranco Pontel bisogna puntare sulla qualità per confrontarci con realtà come Portofino o Saint Tropez, senza guardarsi indietro, ma proiettandosi verso il futuro. Secondo l'autorevole parere degli esperti, la nautica italiana ha bisogno di infrastrutture e di un accesso al credito semplificato e garantito. Due aspetti particolarmente critici in Calabria.
Il convegno svoltosi nel pomeriggio ha vissuto due momenti distinti. Un momento di riflessione sul settore della nautica da diporto e le opportunità che può offrire per lo sviluppo della regione e la presentazione dell'istituzione a Cetraro di un Osservatorio per la pace, con interventi del Prof. Elvio Ciccadini dell'Università di Camerino, del Prof. Giorgio Cegna Rettore Uniglobus Pusa University, e dell'On. Prof. Deo Gratias NiKinahamira, Presidente Africa Rinassence Time.
Presentiamo sotto forma di forum i principali interventi più pertinenti al settore della nautica. Al dibattito hanno anche partecipato il Prefetto di Cosenza, Antonio Reppucci, e Paolo Del Bono.
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FORUM
Pino Gaglioti - La scommessa dell'Assonautica è quella di provocare la sinergia degli attori istituzionali per mettere in moto un settore che ha grandi prospettive nella nostra provincia che finora non sono state sfruttate. E' una associazione che ha nel suo DNA la ricerca della cooperazione. Fin dall'inizio abbiamo voluto la presenza dei principali attori del territorio, dalla Provincia ai comuni poiché solo agendo insieme possiamo superare le difficoltà che fin qui hanno impedito alla Calabria di decollare. Abbiamo bisogno di una rete infrastrutturale, lo sviluppo dell'intermodalità nei trasporti. La nautica da diporto non potrà mai svilupparsi se non si sviluppano i servizi a terra. La portualità da sola non è sufficiente a far decollare il settore. Prendiamo i caso dell'aviosuperficie di Scalea. Finora è stata una delle tante cattedrali nel deserto, che non ha avuto nessuno impatto sul turismo e giace in uno stato deplorevole. E' una struttura che inserita in una rete potrebbe avere un suo futuro, a condizione che sia efficiente. Ebbene, in questo caso possiamo dire che il problema dell'aviosuperficie non sono le risorse, ma la capacità operativa dell'ente preposto alla gestione. Abbiamo voluto che ci quantificassero la somma necessaria per poterla rendere pienamente efficiente e funzionante. Per la seconda volta quest'anno come Camera di Commercio abbiamo messo a disposizione del comune i 100.000 euro ritenuti necessari e sufficienti alla bisogna. Finora non è stato fatto niente. Il primo anno i fondi sono andati in perenzione e ho il forte sospetto che anche quest'anno non verranno utilizzati. Così avremo perso due anni. In questo caso è facile individuare le cause. La Camera di Commercio ha fatto un grande sforzo a reperire quei fondi nelle pieghe del proprio bilancio, poiché anche su di noi si è abbattuta la mannaia della finanziaria, ma siamo sempre pronti a scendere in campo ed assumerci tutta la responsabilità quando intravediamo delle opportunità sul territorio. Ma ognuno deve fare la propria parte.
Prendiamo un altro esempio, sul fronte aeroportuale, che ci vede protagonisti, che è l'aeroporto della Sibaritide, un progetto in cui crediamo molto. La Camera di Commercio ha stanziato 500mila euro per quella infrastruttura, come apporto di capitale o fondo gestione, ma ancora siamo fermi al palo. La Regione e la Provincia non fanno alcun passo, nonostante le numerosi sollecitazioni e pressioni per arrivare ad una decisione seria ed operativa. Ci siamo impegnati ad organizzare una cordata di imprenditori che credono in quel progetto e sono disponibile a investirvi. Tra qualche giorno faremo una riunione dei rappresentanti di tutte le categorie professionali per sensibilizzarle sull'argomento per costituire una dote finanziaria all'iniziativa, ma più di questo non può fare. Dobbiamo ricordare che la Provincia ha delle accelerazioni e in alcuni momenti si è impegnata seriamente. Abbiamo assistito alla tea di Penelope, un tessere trame di giorno per disfarle la notte. Evidentemente vi sono forze importanti che si oppongono e rallentano il processo. Vogliamo capire bene quali sono le reali intenzioni, poiché lo stesso direttore dell'ENAC ha chiesto che si faccia chiarezza per consentire di prendere una decisione. Dobbiamo chiederci se con il 44% del territorio della regione dobbiamo essere governati da altri, o abbiamo la capacità e la possibilità di fare autonomamente delle scelte. E' una domanda che pongo a me stesso ed a tutta la classe dirigente di questa provincia, dal suo Presidente, al sindaco di Cetraro, ai parlamentari ed ai rappresentanti istituzionali ad ogni livello. Ci vuole costanza per il raggiungimento degli obiettivi. In Calabria siamo troppo abituati a grandi entusiasmi che si spengono quando insorgono difficoltà pratiche. E' da ottobre scorso che parliamo di Agenzia di Promozione e Sviluppo, una critica che rivolgo a me stesso, e non si riesce ancora a farla partire. Credo che sia uno strumento importante perché oltre all'evento fieristico tradizionale, abbiamo bisogno di una penetrazione sui mercati nazionali ed internazionali e c'è bisogno di una struttura che aiuti le aziende in questo sforzo. E' da mesi che ne parliamo e non siamo riusciti a venirne fuori.
Per quanto riguarda i porti, l'Assonautica nasce proprio per creare una rete di tutti i porti grandi e piccoli di cui è ricca la Calabria, a cominciare da quello di Corigliano, governato dall'Autorità Portuale di Gioia Tauro perché questo gli ha consentito di far partire la cosidetta autostrada del mare. La nuova associazione vuole essere di supporto a tutto il settore della nautica di diporto costituita da un gruppo di operatori importanti, che hanno bisogno di una organizzazione per creare degli eventi e partecipare a quelli di carattere nazionale ed internazionale. Qui ci vuole una strambata, usando un termine velico. Il porto di Cetraro, quello di Cariati o di Amantea li conoscono in pochi, non sanno come sono strutturati, quanti posti barca vi sono disponibili, quale servizi offrono. Dobbiamo far conoscere la realtà di una regione che è ricca anche di portualità. Abbiamo già incaricato un tecnico di effettuare una prima mappatura dell'offerta per presentarci agli appuntamenti internazionali in maniera informata ed in grado di soddisfare le richieste degli operatori interessati. Questo è indispensabile se vogliamo attrarre un turismo di qualità. La nautica può diventare uno dei settori trainanti dell'economia della nostra provincia, ma ha bisogno del sostegno delle istituzioni e delle componenti private. I privati non possono essere semplici spettatori, ma devono assumere un ruolo attivo ed importante in quell'attività sinergica con la politica e le istituzioni. La Provincia, l'Ente camerale non possono farlo da soli. I privati sono i depositari di quel know-how necessario per creare il sistema, perché sono se da essi provengono gli stimoli e le sollecitazioni possiamo far crescere il settore ed aiutare le istituzioni a svolgere meglio il proprio ruolo.
Giuseppe Forciniti, Assessore provinciale ai trasporti della Provincia di Cosenza - Sull'areoporto Oliverio ha inviato una lettera a Scopelliti per ricordargli un percorso che si era avviato precedentemente. La Provincia crede fermamente in questa struttura, ma bisogna sottolineare che non è facile avere un parere favorevole da parte dell'ENAC. Abbiamo vicende in sospeso come quello di Crotone. La Provincia ha già stanziato i fondi per la società di gestione proprio per facilitare l'iter burocratico e dare all'ENAC qualche motivo in più per esprimersi positivamente. Al momento il progetto è stato solo depositato, ma l'ENAC non si è espressa. Siamo nella stessa situazione del cittadino che presenta una richiesta di permesso a costruire al comune, che non significa che questo è stato rilasciato, ma che si è avviato un procedimento amministrativo che si concludere con una decisione da parte dell'ente. Un ruolo essenziale ce l'ha la Regione. Se questa nel suo Piano dei trasporti non indica come priorità assoluta il porto della Sibaritide, la battaglia può dirsi disperata. Bisogna solo vedere in che modo noi come riusciamo ad incidere politicamente, a rappresentare le esigenze del territorio cosentino che rappresenta il 43% dell'intero territorio della Calabria. In questo c'è bisogno di un coinvolgimento di tutte le istituzioni locali e delle rapresentanza datoriali e dei lavoratori che ci aiutino in questa opera di supporto all'iniziativa.
Per l'aviosuperficie, siamo consapevoli della grande sensibilità mostrata dalla Camera di Commercio, ma anche la Provincia ha fatto la sua parte. Abbiamo stanziato dei fondi come contributo di gestione destinati alle due iniziative che sono a residuo. Rischiamo un intervento da parte della Corte dei Conti, poiché non si giustifica facilmente un contributo ad attività che non sono operative. Dobbiamo chiarire che quello che si vuole realizzare a Corigliano non è un aeroporto di primo livello, ma una struttura legata allo sviluppo del turismo, del settore vinicolo in quell'area. Siamo consapevoli che incombe sull'area il progetto dell'ENEL di riconvirtere la centrale elettrica a carbone. Sarebbe una sciagura per lo sviluppo agricolo e turistico. Credo che non possa assolutamente essere consentito una tale devastazione del territorio, ed occorre una mobilitazione generale.
Gaglioti - Abbiamo avuto per vent'anni la centrale a combustibile che era ancora più inquinante. Insisto sul binomio portualità-areoporto. Chi ha una barca vuole raggiungere con facilità il luogo del rimessaggio, per poterla utilizzare nei ritagli di tempo, nei weekend nei ponti. Per l'aviosuperfice, mi ero preoccupato di raggiungere un accordo con degli tour operator per far atterrare quattro voli giornalieri con 50 passeggeri ciascuno con atterraggio a vista poiché non vi è una torre di controllo. Basta un semplice calcolo per dare una idea del contributo che avrebbero potuto dare al turismo. Ho persino richiesto al sindaco di cederne la gestione alla Camera per uscire da questa situazione di stallo. Bisogna lottare con i denti per ottenere dei risultati. Ricordo sempre la storia delle quote latte. I produttori settentrionali hanno inscenato manifestazioni di protesta colorita e determinata. Nello stesso periodo noi costruttori chiedevano al governo di non abolire l'Albo Nazionale dei Costruttori. Siamo andati a Roma in giacca e cravatta a perorare la nostra causa in maniera civile e composta. L'Albo è stato cancellato, i produttori agricoli hanno vinto la loro battaglia. In questa sede voglio lanciare una sfida. Se vogliamo realizzare qualcosa dobbiamo mostrare gli attributi e portare le nostre rivendicazioni in tutte le sedi.
Forciniti - Il presidente Oliverio ha una lunga storia di battaglie e credo che non indietreggia mai di fronte ad una sfida. Voglio portare però una testimonianza. Abbiamo tanto voluto l'autostrada del mare. Abbiamo fatto una prima gara andata deserta per l'individuazione dell'ente gestore. Quando finalmente si è concluso l'iter burocratico, abbiamo dovuto sospendere il servizio per una mese perché nel porto non c'erano i parabordi. Ecco l'assonautica deve sopperire a questa carenza di informazione tecnica, per evitare che si si possa ritrovare in situazioni paradossali. La messa in sicurezza era una condizione pregiudiziale per l'agibilità del porto ed al momento opportuno ci si è reso conto che nessuno vi aveva pensato. Un ultimo esempio. Abbiamo fatto di tutto per avere Costa Crociere nel porto. Quando la compagnia si è accorta che i costi del rimorchiatore erano due o tre volte maggiori che altrove e stavamo per perdere quella opportunità. Siamo riusciti a ridurli e renderlo competitivo.
Giuseppe Aieta, sindaco di Cetraro - Le torri in età antica erano dei presidi di pace, costruiti per la difesa. Non avevano alcuna propensione offensiva. I recenti trascorsi avevano stravolto la vera identità di una città abituata da sempre a considerare i valori della pace, della reciproca tolleranza, del benessere comune come facenti parte del suo patrimonio storico da difendere. Cetraro è una città che ha sofferto, è stata profondamente ferita per la pace e la legalità ma ha oggi voluto riaffermare con queste manifestazioni. Accanto all'Osservatorio per la pace che abbiamo istituito vorremo che essa divenisse un presidio. Attraverso le vele, i diportisti, attraverso il porto, attraverso i giovani che hanno sfilato per la città in abiti normanni, vorremmo lanciare il messaggio che questa è una città che adora il profumo e la freschezza della legalità e si esalta in presenza di una divisa che dedicano la loro vita alla sicurezza collettiva. Ci riconosciamo e sentiamo che la loro presenza garantisce serenità a tutti. Noi calabresi siamo lenti, non siamo rock. Siamo abituati ad indugiare sulle cose. Ma ho conosciuto due calabresi anomali, che uniscono alla tradizionale testardaggine la voglia di fare e la capacità organizzativa. Un calabrese rapido, veloce come Achille nelle decisioni e nell'attuazione dei suoi propositi come Pino Gaglioti, che ha innestato il turbo nella gestione della Camera di Commercio ed Il Presidente della Provincia Oliverio al quale mi lega un lungo rapporto istituzionale, che nella sua gestione del suo ente mostra altrettanto entusiasmo e determinazione. In Calabria ce la possiamo anche fare, ma abbiamo bisogno di uomini determinati, che con la loro cocciutaggine riescano a supplire alle carenze e superare le difficoltà che rendono l'attuazione di qualsiasi progetto molto più difficile che altrove.
Gaglioti - Ringrazio il sindaco Aieta per le belle parole che mi ha voluto riservare. Cerco semplicemente di adoperarmi di svolgere il delicato incarico che mi è stato assegnato con spirito di servizio e cercando sempre di dare risposte alle mille sollecitazioni che provengono da un territorio molto debole e fragile che non ha ancora trovato una via per il proprio sviluppo. Mi preme sottolineare che al mio fianco ho in giunta dei collaboratori molto validi che danno il loro fattivo contributo per la buona riuscita di tutte le numerose iniziative che abbiamo messo in cantiere. Un'opera titanica come quella di imprimere una svolta alla nostra regione non può essere il risultato dell'azione di un uomo solo, ma nasce dallo sforzo congiunto di una équipe, da un lavoro di squadra possibile perché questa terra esprime un personale di primo ordine che cerca solo l'occasione per mostrare il proprio valore e la capacità realizzativa. La creazione dell'Assonautica è stata una scommessa, nata tra lo scetticismo dei più e l'iniziativa di oggi mostra che era una intuizione che meritava di essere seguita. E' nata da un incontro con il Presidente nazionale Gianfranco Pontel, con una peculiarità di avere nel suo seno le più importanti istituzioni locali. Nella mappatura nazionale credo che il nostro sia un esempio unico, un'associazione che può vantare un parterre così eccezionale.
Gianfranco Pontel - Presidente nazionale dell'Assonautica - Sono quasi quaranta anni che è nata la nostra associazione, ed il prossimo anno festeggeremo il primo quarantennio di attività. Nonostante il turnover, che ha portato ad un completo rinnovamento degli uomini e delle imbarcazioni, l'entusiasmo non è mai venuto meno. I nostri associati continuano a mostrare la stessa determinazione e oggi ci troviamo qui perché è una ulteriore tappa della nostra crescita. Siamo nati nell'Adriatico che è una sorta di grande lago e il Tirreno rappresenta una grande sfida, perché veniamo in mare aperto, con una problematica molto più difficile, per la profondità dei fondali, la dinamica dei venti e, soprattutto l'incontro con le genti meridionali. I diportisti nel nord rappresentano una grande famiglia che si incontra periodicamente mentre qui veniamo a incontrare e scoprire un mondo nuovo, ampliamo la nostra esperienza. I primi anni partivamo a giugno per recarci sulla costa dalmata in cerca di qualche porto accogliente, e ad agosto quando la gran parte dei velisti italiani si riversavano sulle nostre coste noi facevamo il percorso inverso. Questo era il nostro modo di supplire alla carenza strutturale degli attracchi. L'Assonautica nasce come una creatura della Camera di Commercio, che ha la funzione dello sviluppo dell'economia del territorio, e la nautica rappresenta un grande motore per un paese come l'Italia che ha un enorme sviluppo costiero. La nautica stimola l'agricoltura poiché le cambuse devono pur essere riempite, e i velisti hanno un rapporto molto speciale con la natura e sono naturalmente portati al consumo di prodotti genuini della terra, alla scoperta dei prodotti locali; stimola l'industria perché abbiamo tutta una serie di attrezzature a bordo, abbiamo spesso bisogno di interventi di manutenzione, stimola i servizi perché quando andiamo in un qualsiasi porto vorremmo trovare un direttore che parli tre lingue, che abbia una esperienza internazionale, che sappia accogliere i visitatori da qualsiasi parte essi provengono e abbia capacità organizzative per farli incontrare con le aziende locali, per stimolare la scoperta del territorio e delle sue bellezze che stanno nell'interno. La costa dalmata è molto bella, ma alle sue spalle abbiamo ancora il medioevo. Dappertutto in Italia abbiamo grandi tesori che non aspettano altro che di essere valorizzati. Qui è possibile organizzare itinerari culturali, turistici, enogastronomici, storici, religiosi. Questo è lo scopo della nostra associazione. Vogliano porre la simbolica prima pietra per lo sviluppo del turismo nautico per tutta la Calabria. Abbiamo tentato più volte con la passata giunta regionale, ma non siamo mai riusciti a concretizzare questa idea per le oggettive difficoltà di governo regionali che si dibattito tra enormi problemi e decurtazione delle risorse. Il presidente Gaglioti ha prontamente colto l'importanza ed ha creato una creatura unica tra le quaranta e oltre esistenti sul territorio nazionale. Di norma le associazioni locali sono costituiti dagli operatori del settore e dall'ente camerale. Mi ha fatto molto piacere che qui gli attori principali siano gli enti locali, comuni e provincia, insieme agli operatori ad aver costituito l'organismo. Adesso insieme dobbiamo trovare il modo di trasformarlo in una risorsa. Il vantaggio di questa associazione è che non siamo un'associazione diportistica, un circolo nautico dove si incontrano i diportisti. Siamo diretta emanazione di un ente pubblico economico. La nostra filosofia è la ricerca dell'interesse generale e del bene comune. Certo ampio spazio alla libertà ai privati, agli operatori della domanda e dell'offerta di prodotti e servizi nautici, in una partnership tra pubblico e privato che stimoli lo sviluppo e non certo in una logica di contrapposizione. Questa piccola pietra significa una svolta e la possibilità di dare una prospettiva occupazionale, economica, culturale. Voi oggi avete due finestre importanti, Cetraro sul Tirreno e Sibari-Corigliano sul Tirreno che rappresentano un punto di forza. Non avete bisogno di tanti porti, ma bisogna puntare decisamente sulla qualità, oppure di una rete portuale, magari realizzata in franchising, che si inserisca nel Mediterraneo. Oggi la sfida non è tra le regioni d'Italia. I nostri competitor sono la Francia, la Spagna, la Croazia, la Grecia e cosi via enumerando tutti i paesi che si affacciano sul nostro mare. Non dobbiamo ancora una volta farci gabbare dalla Francia, che pretende di rappresentare la mediterraneità. Il Mare Nostrum è una tradizione culturale antica che hanno lasciato tracce profonde nella architettura,nella gastronomia, in tutte le nostre tradizioni e nel grande patrimonio archeologico. Il nostro paese di estende nel centro del Mediterraneo e questa rappresenta la nostra forza, la vostra forza. Oggi l'unica modo per competere adeguatamente è quello di guardare avanti, di programmare il prossimo ventennio per dare ai nostri giovani le chiavi per il governo dell'economia.
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