Chilometro zero in Siladi Oreste Parise Mezzoeuro Anno IX num. 29 del 24/07/2010) |
Rende, 22 luglio 2010
Anche quest'anno in Sila parte la manifestazione Fattorie Aperte, un'occasione importante per costruire un rapporto diretto tra i nuovi giovani impreditori agricoli e i consumatori
Eppur si muove. Una terra statica la Calabria, dove l'elemento più dinamico è la 'ndragheta, il malaffare e il malcostume. C'è speranza se in questo panorama deprimente appare qualche luce che apre nuove possibilità di sviluppo a questa regione stretta nella morsa della criminalità e del sottosviluppo. Quanto questo - incredibile dictu – avviene in un settore tradizionalmente statico e conservativo come l'agricoltura, si potrebbe gridare al miracolo.
Qualche giorno fa è stata presentata la nuova edizione di “Fattorie Aperte in Sila”. Nella sala convegni della BCC Mediocrati a Rende.
Dal sito predisposto dagli organizzatori apprendiamo che “Fattorie aperte in Sila” si propone come una tradizione dell'estate silana rinnovando la sua attività di mostrare ai turisti e famiglie le lavorazioni tipiche e la vita in fattoria. Un incontro tra il mondo contadino e gli straniti nostri bambini cresciuti in città che non hanno mai visto una mucca in carne e ossa e non sanno distinguere più una pianta di patate da un gelso. Una occasione economica per i produttori che hanno l'opportunità di far conoscere la propria realtà e i propri prodotti e per i cittadini che possono sfruttare l'occasione per un suggestivo shopping nell'aia, tra il trillo dei grilli ed il profumo della campagna. Protagonisti saranno come sempre gli animali e i prodotti di montagna: la patata della Sila, il caciocavallo, la ricotta, la mozzarella e i tipici "juncata e burrito", nello splendido scenario del Parco Nazionale della Sila.
La presentazione è avvenuta in un luogo che sta diventando il simbolo dell'incontro tra i nuovi protagonisti dell'economia locale: L'ospitalità offerta dalla BCC Mediocrati è una sorta di abbraccio ideale a questa nuova imprenditoria che sta emergendo sul territorio. Questo il dato più significativo da segnalare. I nuovi imprenditori agricoli sono giovani, molti addirittura laureati, motivati da uno spirito nuovo, di voler introdurre nuovi sistemi di lavorazione mantenendo inalterato il sapore antico dei prodotti, utilizzare la tecnologia per umanizzare il lavoro. Meraviglia perché l'agricoltura era il luogo della marginalità, dell'esclusione dove venivano confinati tutti coloro che non avevano altra scelta. Il grande esodo degli anni sessanta del secolo scorso ha desertificato le campagne considerate come una maledizione secolare: la terra ha consentito la sopravvivenza in condizione di miseria, nell'assoluta indigenza. Oggi si è superata questa barriera mentale, vi è un ritorno alla terra con un approccio completamente diverso, professionale, con la chiara volontà di volere investire per creare delle aziende agricole attente alla produzione, ma anche al profitto.
Emblematico il caso di Mario Grillo non ancora quarantenne, con laurea in Scienze Bancarie conseguita a Siena che dopo varie esperienze lavorative decide di creare la Fattoria Biò, un modello di azienda agricola e si è fatto animatore di questa iniziativa, partita in sordina nel 2006 e che ora ha intrapreso la strada della maturità. Parla come un imprenditore, molto lontano dallo stereotipo del contadino, del villano.
O il caso di Pietro Tarasi, anche lui giovane e brillante, laureato con una sciolta loquela. Gestisce la Tenuta Torre di Garga dove tra la coltivazione di patate e l'allevamento delle mucche offre la possibilità di escursioni in mountain bike, trekking, gare di tiro con l'arco; oltre che la ristorazione con degustazione di prodotti tipici. E' responsabile provinciale dei Coltivatori Diretti, ma molto lontano anche lui dalla figura del rappresentante agricolo alla continua ricerca di aiuti pubblici. Piuttosto la preoccupazione è la redditività, la produttività, il profitto, l'efficienza.
Ve ne sono tante altre che meriterebbero una citazione, accomunate dallo stesso spirito imprenditoriale, e dalla giovane età.
E' presente anche Sonia Ferrari, anche lei giovane ed avvenente presidente del Parco Nazionale della Sila, una eterna occasione mancata. Discetta sulle opportunità, sulle iniziative da intraprendere per trasformare in una opportunità reale un enorme patrimonio naturalistico e paesaggistico. Da soli nessuno può ottenere risultati mirabolanti. E' necessario agire in sinergia, fare sistema insieme istituzione, imprese ed enti locali. Sono numerosi i sindaci silani presenti, un buon viatico per il successo dell'iniziativa, poiché testimonia il loro interesse a renderla un momento importante dell'estate dell'Altopiano.
L'aver scelto la sede di una Bcc per la presentazione è certamente dovuto allo spirito di ospitalità del presidente della Mediocrati Nicola Paldino, che si sta prodigando per celebrare il matrimonio tra il credito e l'imprenditoria locale, ma ha altresì un significato altamente simbolico. L'agricoltura esce dal suo isolamento e incontra il mondo del credito, dialoga con esso per trovare insieme le possibilità di finanziare gli investimenti necessari alla rivoluzione agricola necessaria per coniugare produttività con il rispetto dell'ambiente.
Lo sbocco naturale dell'iniziativa non può che essere il “chilometro zero”, la creazione di una rete di vendita diretta al consumatore per superare lo shock del fruttivendolo, il gap di un prezzo alla fonte che immiserisce il produttore e un prezzo finale che ha trasformato i prodotti della terra in lingotti d'oro per il consumatore finale. Questo può essere realizzato trasformando una iniziativa estiva in una rete permanente, come è avvenuto altrove.
I Veneto, ad esempio, la Coldiretti si propone di convincere mense, chef e grande distribuzione a proporre ai consumatori preferibilmente prodotti stagionali del territorio. La proposta nasce dal protocollo di Kyoto, e si propone di incentivare il consumo dei prodotti locali per tutelare l'ambiente.
Non siamo ultimi in tutto, forse in questo caso un esempio di best practice lo troviamo anche in Calabria.
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