CesarePozzo bilancio solido e solidarietà vera

di Oreste Parise

Mezzoeuro Anno X num. 19 del 14/05/2011


Rende, 10/5/2011

A Reggio Calabria assemblea della società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo
La società offre le polizze sanitarie più convenienti disponibili sul mercato, che costituiscono un concreto aiuto per la famiglie per affrontare tutti i rischi non forniti dalla sanità pubblica

Arrivare a Reggio Calabria in una giornata di primavera inoltrata è un esperienza sempre nuova. Persino le fastidiose interruzioni dell'eterno cantiere dell'autostrada appaiono calcolate apposta per costringerti ad ammirare il panorama dello Stretto, che cambia colore a ogni ansa, con il verde dei versanti che scendono fin dentro il blu intenso del mare. Da lassù sembra una acqua incontaminata, un mare da bere. D'altronde non c'è poi la fretta di un appuntamento con un orario calabrese, molto approssimativo nella sua precisione casual. Si corre … piano, adelante cum judicio, per partecipare all'assemblea regionale della società di mutuo soccorso Cesarepozzo, una vera e propria istituzione che sembra ancorata ai riti ottocenteschi delle società operaie da cui trae origine nel lontano 1877. Una data lontana che ben si confà al clima del 150 anniversario. Rievoca il clima post-unitario quando iniziava la prima industrializzazione della neonata Italia, il sorgere del proletariato con i conseguenti moti operai.

La riunione si tiene in un albergo, sul lungomare della città dello Stretto in uno scenario da sogno dove dovrebbe aggirarsi la “fata morgana”, anche se per ritrosia si nasconda ai nostri occhi. Nonostante tutto siamo arrivati in con una puntualità troppo nordica, ma in compenso la discussione inizia con una oretta di un ritardo familiare, che ci riconcilia subito con noi stessi rei di aver interpretato con troppa precisione i dettagli della convocazione.

In una visione che invita alla meditazione piuttosto che alla riflessione sui noiosi resoconti contabili, la discussione si snoda pacifica per la prima parte della mattinata. Quanto è lontana la Calabria proletaria e analfabeta. Gli oratori che si susseguono hanno tutti una discreta padronanza dell'italiano con una lieve cadenza dialettale, a dimostrazione del lungo cammino d'integrazione compiuto in questo secolo e mezzo (la tripla erre reggina è ineliminabile, ad esempio, ma non dà un sapore regionale al discorso).

In sala la partecipazione è numerosa e segue il fluire degli interventi con molta compostezza e attenzione, accompagnandoli con un applauso la fine di ciascuno di essi. La seduta è aperta da Nino Matera, responsabile della sede cosentina della mutua, in qualità di decano degli iscritti calabresi, che nasconde molto bene la sua età dietro un aspetto molto giovanile e una cordialità che gli da un'aria molto gioviale e simpatica. Cede subito la direzione dei lavori assembleari al “past president” Giovanni Lazzaro, che svolge il suo compito con molta serietà, lasciando a tutti ampio tempo per le proprie argomentazioni. I suoi picchiettii per richiamare l'attenzione sulla eccessiva verbosità di qualche oratore non vengono presi troppo sul serio, poiché ognuno imperterrito continua usque ad consumationem del proprio argomentare.

L'ordine del giorno si articola in due parti: la presentazione del consuntivo regionale, con l'espressione del parere sulla proposta di bilancio della mutua da parte del Consiglio di Amministrazione che qui è rappresentato da due membri, Rodolfo Margheritino e Giacomo Lucia, entrambi siciliani, ma con lunghe permanenze al nord, dove vivono tuttora.

È però il rinnovo delle cariche atteso dopo le incombenze del bilancio a tenere alta l'attenzione, lasciando presagire un dibattito alquanto animato poiché non si è riusciti a trovare un accordo preventivo per cui tutto è rimandato alla trattativa sotterranea che si svolge sotto la superficie vellutata dell'incontro.

Il presidente regionale in scadenza, Santo Russo, espone le attività svolte nel corso dell'anno e presenta un consuntivo del suo mandato triennale, enfatizzando, com'è doveroso, le iniziative intraprese. Si sofferma a illustrare il premio letterario organizzato insieme con l'Associazione culturale “Gregorio Nigro Imperiale” di Cosenza, la cui manifestazione finale si terrà alla fine del mese con la premiazione dei vincitori. Ha avuto un successo al di là di ogni previsione, poiché sono pervenuti circa duecento elaborati. Una operazione che rilancia l'attività della mutua in campo culturale e costituisce una buona operazione di marketing.

È una sorpresa scoprire qualcosa che funziona anche in questa terra dove tutto sembra colpito da una strana maledizione e soprattutto in campo come quello sanitario diventato un “pozzo di San Patrizio”. Quant'è il deficit? Risulta difficile quantificarlo per i mille rivoli misteriosi che lo alimentano, spesso di fonte sospetta. Ben altro “Pozzo” è la mutua, una società virtuosa con i conti ben solidi. Quasi un milione di premi per le polizze sanitarie sottoscritte dai soci, con un “margine caratteristico regionale” di 264mila euro (pari al 30% degli introiti). Un bel gruzzoletto che consente di rafforzare la mutua e pensare a un ampliamento della sua attività. Rispetto alla voragine regionale che supera il miliardo e mezzo di euro, di tratta di ben poca cosa, poiché gli iscritti sono un paio di migliaia e gli assistiti circa tre volte tanto, poiché con la sottoscrizione di una polizza e tutta la famiglia che gode della copertura sanitaria. La longevità della mutua e la solidità dei suoi bilanci sono una ottima credenziale per proporsi un ulteriore ampliamento della sua attività. Soprattutto nella nostra regione soffre di una scarsa informazione, considerato che il suo bacino di utenza potenziale è molto amplio proprio per le difficoltà della sanità calabrese che richiede di ricercare altrove la soluzione per molte patologie delicate, costringendo le famiglie a dover affrontare notevoli spese on solo per gli interventi, ma per i disagi di dover affrontare lunghe permanenze in luoghi distanti.

La debolezza della struttura sanitaria rende particolarmente opportuna la copertura assicurativa dei rischi sanitari. Un importante aspetto del tutto trascurato a livello istituzionale è il variegato mondo degli immigrati, sempre più numeroso anche nella regione. Un calcolo approssimativo il numero di questi “ospiti”, tra regolari e sommersi, ha raggiunto in Calabria la quota di 40-45mila unità, pari al 2-2,25% della popolazione regionale, peraltro in costante crescita. A livello nazionale il fenomeno è molto più consistente tanto in termini assoluti quanto in termini percentuali.

La comunità degli immigrati può dare un contributo significativo alla crescita della mutua costringendola nel contempo a ritornare al suo spirito originario, considerato che nasce come una istituzione solidaristica la cui finalità è venire in soccorso dei più deboli economicamente e fisicamente.

Quando si considera la mutua nel suo complesso i numeri diventano più significativi, poiché essa nasce al Nord e la sua sede storica è a Milano e la sua base sociale era costituito dal personale delle ferrovie dello stato. Gradualmente ha esteso il suo orizzonte fino ad accettare qualsiasi famiglia, e in tal modo ha ampliato notevolmente la sua platea di intervento. Solo da qualche decennio ha iniziato la sua attività in Calabria con una sede propria in Viale Parco di Cosenza.

Rodolfo Margheritino, responsabile della macroarea Sicilia e Calabria ha provveduto ad illustrare il bilancio soffermandosi tra le varie voci. Il suo pregevole intervento è seguito un po' distrattamente dai presenti che stanno già preparandosi per l'armageddon che seguirà a breve.

Anche i numeri “nazionale” mostrano una società in salute, che riesce a generare autofinanziamento per rafforzare il suo patrimonio che gli consente di programmare un ampliamento considerevole della propria attività. Si illustra ai soci l'accordo con la Armonie Mutuelle francese che ha consentito di internazionalizzare l'orizzonte e offrire ai soci un ulteriore servizio di assistenza in caso di incidente in casa o fuori. Inoltre la mutua ha acquisito una esperienza notevole nella gestione dei fondi sanitari istituiti da qualche anno, settore che soffre di qualche carenza normativa, ma soprattutto interpretativa per poter decollare definitivamente.

Giacomo Lucia, vicepresidente nazionale, si sofferma sulle proposte di modifica dello statuto necessarie per adeguarlo alle mutate esigenza dell'ampliamento della propria operatività. Modifiche che verranno sottoposte per l'approvazione all'Assemblea straordinaria prevista per il 31 di questo mese.

Esaurita la prima parte, sono iniziate le schermaglie per sciogliere il nodo del rinnovo delle cariche regionali. Per la prima volta non si è arrivati all'appuntamento con un accordo tra i vari interessati e questi ha prodotto una discussione alquanto vivace. Impassibile il giovane segretario Ruggero Marra, nascosto dietro la sua barba accennata, intento alla sua opera di scrupoloso copista per redigere fedelmente il verbale della seduta.

Agostino Iaccino ha evidenziato che per prassi dopo due mandati si dovrebbe procedere ad un rinnovo del Consiglio e quindi il presidente uscente dovrebbe fare un passo indietro rinunciando al terzo mandato. Nino Chirico ha evidenziato una serie di problematiche, mostrando qualche malumore per qualche accordo probabilmente non mantenuto. Nella replica le erre del presidente Russo erano diventate quattro, dietro le quali nascondeva il fastidio delle critiche, prima di riprendere il suo consueto aplomb. Altri sono intervenuti pro e contro, ma alla fine i “saggi” e figure storiche, Giovanni Lazzaro e Beppe Fino, il primo presidente della sezione calabrese della mutua, hanno cercato una soluzione di compromesso tra continuità e rinnovamento, che si è coagulato nella commissione elettorale.

A larga maggioranza l'assemblea ha accettato la proposta chiamando a far parte dell'organo di gestione regionale, Santo Russo presidente, Pino Cristofaro in qualità di vicepresidente e Alfredo Fusaro quale componente del Consiglio di Amministrazione e responsabile del marketing, cui è affidato il compito di promuovere l'attività e estendere la base sociale.

Alla fine attorno a un tavolo sono sfumati tutti i malumori e si è ricomposto un clima cordiale e sereno con l'aiuto di un ottimo falanghino. Molto animato il quodlibet su quale vino accompagna meglio una portata di pesce: bianco o rosso? Sull’antica querelle non si è ritrovata l'unanimità ma il buonumore.

Reggio Calabria, 6 maggio 2011

Assemblea Regionale della CesarePozzo del 6 maggio 2011

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