Esercito di dirigenti in arrivodi Oreste Parise Mezzoeuro Anno X num. 26 del 2/07/2011 |
Rende, 30/6/2011
Un numero imprecisato di figure dirigenziali si sta per abbattere sulla Regione Calabria, sono anche poco chiare le competenze e di cosa dovrebbero occuparsi concretamente. Forse l'unica cosa chiara, a loro, è il compenso che riceveranno.
Un esercito di nuovi dirigenti sta per abbattersi sulla Regione Calabria. Con un avviso interno del 14 giugno si è avviata la procedura per la selezione di un numero imprecisato di figure dirigenziali, che avranno una serie di competenze da far girare la testa. A leggere l’avviso pubblicato a latere, sono poche le figure per le quali è possibile indovinare di cosa dovrebbero occuparsi concretamente. In qualsiasi organismo il personale ha una struttura piramidale, il cui vertice è costituito dai dirigenti, che hanno funzioni di coordinamento, di organizzazione, di controllo servendosi delle figure professionali presenti nell’organico.
Anche la Regione Calabria ha la sua brava struttura piramidale. Rovesciata. Pochissimi operativi e poi tutti dirigenti che comandano e coordinano se stessi. La formazione di questo esercito segue una logica molto particolare che potremmo definire “spoil system” ad accumulazione. Ogni nuovo presidente pretende che nei posti di responsabilità vi siano uomini di sicura fede, secondo uno schema ormai ben consolidato. Con un occhio di riguardo nei riguardi di chi dovrebbe subire la ghigliottina. Si sa la fede vacilla, e prima che il gallo canti tre volte, si produce una conversione di massa. Piuttosto che buttarli sul lastrico questi figliol prodighi sono destinati ad altro incarico, magari trasformandolo in un’assunzione a tempo indeterminato. Si sa tengono famiglia.
Volendo fare un bilancio del personale in organico alla regione, si potrebbe fare un elenco della crème de la crème del trasformismo, della leccaculismo, del servilismo e via discorrendo. L’uso di un dizionario più sofisticato potrebbe aiutare a definire meglio questo aggregato. Di sicuro abbiamo un dato. In tutti questi anni è stato il centro dell’inefficienza e del malaffare, il crocevia del clientelismo e del nepotismo. Un organismo cui si potrebbe addebitare la grande inefficienza burocratica, notoriamente è una delle esternalità negative che costituiscono il principale ostacolo allo sviluppo.
Che a nessuno venga in mente di proporsi. Ovviamente, la selezione è riservata al personale in servizio, di ruolo o in via temporanea, nella stessa Regione. Tradotto nella lingua del popolo, questo significa che se voglio che un mio amico diventi dirigente, pur senza arte ne parte, basta dargli (avergli dato in questo caso) un impiego temporaneo per farlo rientrare nella rosa dei candidabili. Ed il gioco è fatto. Ovviamente questo sistema è contestato dai dipendenti di lungo corso e di consolidata esperienza clientelare, che riconoscono subito i meccanismi di selezione, che adoperati contro di loro diventano di colpo perversi.
In tutto questo bailamme, non si parla quasi mai di competenza e di professionalità, certificata in maniera rigorosa. Tutto si costruisce all’interno del sistema, compresi i titoli necessari. Tra i sistemi più accorsati di selezione, ve ne sono due che meritano una citazione: “comandati” e “memorie storiche”.
I primi sono i cocco di mamma politici, che occupano da decenni posti di responsabilità, personaggi con una mente molto duttile, disponibili a tutte le Giunte, e, quindi, a tutte le stagioni. Vi sono quattro o cinque casi clamorosi attualmente. Come una giovin signora cosentina esperta d’informatica sotto la giunta Perugini che di colpo acquista una competenza giuridica – non certificata dai titoli posseduti – ma acquisita in via straordinaria sulla via di Damasco. Gli altri sono gli inamovibili che hanno un bagaglio di professionalità acquisita attraverso irregolarità acclarate e accelerate strumenti preziosi per risolvere spinosi problemi politici, vale a dire una illegalità necessitata dalle esigenze della politica.
Anche questo è un concorso ad accumulazione. I nuovi dirigenti si andranno a sovrapporre alle molteplici figure professionali che sono al servizio della Regione con incarichi lautamente retribuiti. Nelle varie posizioni si dovrà stabilire chi si godrà lo stipendio e chi assumerà le funzioni.
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