Ammuina alla calabresedi Oreste Parise Mezzoeuro Anno X num. 44 del 5/11/2011 |
Rende, 3/11/2011
E non è una tarantella
È qui che ha epicentro tutto il trasformismo contemporaneo che si vive nelle aule parlamentari. La nostra rappresentanza mostra uno spettacolo indecoroso: una polka ininterrotta che porta i rappresentanti a saltellare al di là e al di sopra dei partiti, movimenti e schieramenti. L'incto futuro dl moribondo esecutivo del Cavaliere si gioca qui tra la Sila e l'Aspromonte. Per non parlare delle rese dei conti, a cominciare da Pino Galati che chiede la pubblicazione on line dei dati dei tesserati. Chissà a Cosenza a chi saranno fischiate le orecchie ....
Che l'impegno politico in Calabria non fosse il frutto di un'adesione convinta ad un ideale erano in molti a sospettarlo. Vi era però una sorta di pudore che impediva che la transumanza diventasse un a pratica generalizzata. Gli equilibri saltano quando vi è odore di cambio di regime, quando le poltrone traballano, i padrini entrano in un cono d'ombra. Subito si mette in moto il ben noto meccanismo dell'ammuina per accaparrarsi un posto al sole.
Si sono messi tutti a ballare il ballo di Sant'Antonio, che come si sa colpisce i tarantolati: Santo Versace, Ida D’Ippolito, Dorina Bianchi, Giancarlo Pittelli, Aurelio Misiti, Elio Belcastro, Tonino Gentile, Pino Galati e Franco Bruno.
“La verità è che non si può più interpretare la realtà con gli schemi del passato. Noi abbiamo anticipato questo cambiamento sistemandoci al centro della scena politica e oggi riceviamo inviti da tutte le forze, tutte», afferma per tutti il senatore Franco Bruno, ex Margherita, ex PD oggi comodamente sistemato in API. Tutti in un calderone indistinto, al centro dello schieramento pronti a seguire ogni pur lieve alito di vento.
Quello che impressiona maggiormente è lo stupefacente andamento del tesseramento PDL. Un partito dato per spacciato, dove tutti corrono alla ricerca di una tana, qui registra un boom di adesioni, calcolati in migliaia. Il numero è puramente teorico, poiché nessuno è in grado di verificarlo. Solo a Cosenza si sarebbero fatte quindicimila tessere “grazie ai consiglieri Orsomarso, Morelli, Chiappetta, Caputo e all'assessore Giacomo Mancini”, si legge in una nota del Pdl Calabria. "Il grande successo del tesseramento del Pdl è l'espressione che il popolo calabrese sta con il Pdl e che l'azione di Scopelliti e Gentile è efficace", continua la nota.
Se tutto ciò fosse frutto di una adesione spontanea, consapevole e di sequela politica, saremmo di fronte ad un evento davvero straordinario imprevedibile e sensazionale che imporrebbe una seria ed articolata riflessione in merito”, dichiara in una sua nota Angela Napoli. “Certi numeri, però, hanno il sapore della chiamata alle armi, a tutti i costi”, continua la Napoli. Forse la preoccupazione maggiore non è quella di dimostrare la propria forza a un Premier traballante, quanto piuttosto misurare il proprio peso in vista di una compravendita sempre più vicina e probabile.
“'Crediamo sia utile, per dimostrare senza ombra di dubbio, il principio di trasparenza che ha sottolineato questa intensa e partecipativa campagna di tesseramento, pubblicare sul nostro sito internet, tutti gli elenchi delle persone che, si sono iscritte con convinzione al nostro movimento politico”, scrivono al proposito i deputati cristiano popolari del Pdl Mario Baccini, Pino Galati e Gerardo Soglia in una lettera indirizzata ad Angelino Alfano, adombrando più di un dubbio sulla trasparenza di tutta l'operazione.
Tonino Gentile, a dispetto della recente nomina a sottosegretario, non nasconde la sua insofferenza e il suo malcontento nei confronti della sua traballante maggioranza. Una buona dote di tessere costituisce una eccellente merce di scambio per il futuro.
Pino Galati, dopo aver mangiato il vitello grasso perché si era perduto ed è stato ritrovato, come l'evangelico figliol prodigo che ritorna a casa, torna ad agitarsi: la sua nomina a sottosegretario è avvenuta dopo che aveva espresso pubblicamente più di una perplessità sul governo quale premio per il suo voto di fiducia. Oggi quella carica traballa come tutto il governo e forse sarebbe arrivato il momento di cambiare aria. C'è chi giura che ha già prenotato un areo per Damasco per dare l'occasione di una fulminazione …
La crapula di Galati ha provocato l'ira funesta della lametina Ida D'Ippolito, una fedelissima del Cavaliere che abbandona la militanza del PdL dopo 17 anni rifluendo nell'UDC, la quale si affretta a respingere l'ipotesi che la sua scelta sia frutto di una ripicca: potrebbe ritrovarlo come compagno di viaggio nella nuova fase politica che si sta aprendo.
Gino Trematerra, il responsabile regionale dell'UDC gongola pieno di entusiasmo per questo ennesimo episodio di trasformismo, che “siamo sicuri che saprà rappresentare un valore aggiunto e una risorsa importante per il nostro partito, sia nel lavoro in Parlamento che per il consolidamento del nostro progetto politico-amministrativo che ci vede protagonisti in Calabria a fianco del presidente Scopelliti”, afferma con malcelato orgoglio. Certo le adesioni non si fermeranno a queste: molti bussano alla sua porta con il cappello in mano.
In sospeso restano i destini di Giancarlo Pittelli, che ha abbandonato anche lui il PdL, dopo anni di appassionata militanza, e quello di Santo Versace, presidente della Versace Spa e della Fondazione Operation Smile Italia Onlus. Recentemente è stato premiato dalla più importante organizzazione italo-americana più importante del Nord America alla presenza di Barack Obama e di Giuseppe Scopelliti, con cui ha un legame profondo. Versace propone un governo tecnico con a capo Mario Monti "perché il Paese ha bisogno di fare certe riforme e di cambiare la legge elettorale".
Uno dei più attivi tarantolati è Aurelio Misiti, promosso a viceministro dopo che anche lui aveva espresso molti dubbi sul governo, chiedendo un cambio della guardia a Palazzo Chigi. Italo Bocchino definisce queste nomine "episodi evidenti di compravendita politica e rappresentano una delle pagine più vergognose della storia politica italiana". "Io sono qui per fare e non per guardare. Ho scelto il governo perché non ho altro da dare all'Italia che le mie competenze”, dichiara con orgoglio. Avrà pace il nostro instancabile viceministro quando sarà ancora una volta frustata la sua voglia di fare?
Altra anima in pena, Elio Belcastro, sottosegretario all’Ambiente, che insieme ai deputati del gruppo di "Noi Sud" Americo Porfidia e Arturo Iannaccone ha aderito al nuovo gruppo autonomo "Popolo e Territorio" per creare un gruppo autonomo e confluire nel gruppo misto. Il suo è certamente il nobile intento di favorire provvedimenti a favore del Sud, ma la legislatura deve essere completata: “del doman non c'è certezza...”
Un caso a parte è quello di Dorina Bianchi al suo ennesimo giro di valzer: ritorna nella Casa del centrodestra proprio mentre divampa un incendio. Ma non c'è da preoccuparsi per lei: naviga sempre border-line e ha maturato una esperienza sufficiente per provare altri salti mortali.
La varietà e indecorosa rappresentanza politica calabrese è in grado di decidere oggi le sorti del governo, ma la stima di cui gode oltre il Pollino assomiglia a quella del Cavaliere oltre le Alpi.
Il magma politico investe in Calabria una schiera molto più grande: Nicola Adamo, Agazio Loiero e molti altri sono in movimento. Ancora esitano a manifestarsi in attesa del … diluvio.
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