Mediocrati: il futuro ha radici profondedi Oreste Parise Mezzoeuro Anno XI num. 18 del 05/05/2012 |
Rende, 4/05/2012
Riconfermato il presidente
Nicola Paldino è stato confermato alla Presidenza
dell’istituto con una votazione segreta e un esito plebiscitario.
Gli organi societari sono stati rinnovati con l’ingresso di nuovi
membri che sottolineano la volontà di proseguire gli indirizzi
di gestione adeguandosi alle nuove sfide imposte dalla grave crisi
congiunturale in atto.
Il 30 aprile appena trascorso, si è svolta l’assemblea straordinaria dei soci della BCC Mediocrati per il rinnovo delle cariche sociali. L’atmosfera era ben lontana dalle ovattate adunanze, dove si presenziava solo per ratificare decisioni già prese. Questa è stata un’assemblea autentica, con una partecipazione attiva e interventi appassionati e interessanti. Una occasione di confronto di proposte alternative: da un lato il presidente uscente e dall’altra una dirigenza completamente rinnovata. Il risultato è frutto di una votazione segreta, anche questa insolita, poiché la prassi consolidata era la lista unica e l’acclamazione del vincitore predestinato. Un buon esempio di democrazia di cui si ha bisogno in un momento di gran confusione, quando persino la politica ha dovuto subire la supplenza tecnica per superare l’incapacità di sciogliere il complicato nodo della crisi.
Il risultato è un sapiente mix di continuità e rinnovamento. Riconfermato il presidente uscente Nicola Paldino, lasciano il vice presidente vicario, Mario Mancuso, dopo ventuno anni di attività amministrativa, e i soci amministratori Luigi Aiello, Armando De Bonis e Carmelo Puterio. Al loro posto sono stati eletti Franca Caputi Migliarese, Andrea Di Donna, Massimo Rizzo e Roberta Straface. Per Nicola Paldino si tratta di un riconoscimento personale che premia la sua capacità di interpretare i bisogni e le attese del territorio nel rispetto del rigore e dei vincoli tecnici imposti dalla Vigilanza.
La presenza di un istituto bancario come il Mediocrati, in un contesto così fragile come quello meridionale, si è rivelato prezioso nel corso del tempo per assicurare una crescita equilibrata delle aziende sane. Il bilancio del 2011 si è chiuso con un utile netto di due milioni di euro in crescita del 5,32% rispetto l’anno precedente, a dimostrazione del buono stato di salute e della prudenza nella gestione.
Il risultato acquista un valore particolare se si considerano le difficoltà di mercato e l’acquisizione della ex BCC della Sibaritide, che ha comportato un gravoso investimento per portarla al livello di efficienza e di dotazione tecnica e amministrativa dell’intero istituto. Questa operazione ha provocato un aumento dimensionale, in termini d’intermediazione, di circa un terzo senza che vi siano state ripercussioni sul livello di efficienza e di redditività. Si è verificato una lievitazione delle sofferenze dall’1,26% al 4%; valore fisiologico inferiore, comunque, a quelli medi rilevati per il sistema bancario. La “mutualità di sistema” richiamata dal presidente Paldino nel suo intervento si è dimostrata molto efficace nella difesa del territorio e delle sue potenzialità ed ha impedito di vanificare il patrimonio di esperienze e di professionalità creato nel tempo.
Il volume della montante (raccolta + impieghi) sfiora oggi il miliardo di euro, con un aumento del 37,4% rispetto l’anno precedente, che ha consentito di sostenere l’espansione del credito alle famiglie e alle imprese, attivando ogni possibilità di funding. Il Mediocrati si presenta oggi come la realtà bancaria più significativa della provincia, pronto ad assumere un ruolo di guida e coagulo di qualsiasi ipotesi di razionalizzazione del sistema delle banche cooperative. Le crisi hanno fin qui interessato un terzo dell’intero sistema mettendo in rilievo carenze strutturali ed insufficienze organizzative, ma anche una solidità di fondo del sistema che gli ha consentito di reggere alla bufera. Forse sarebbe opportuno una opera di riorganizzazione e rafforzamento, poiché si è evidenziata l’importanza strategica delle banche locali e la difficoltà delle grandi banche globalizzate di rispondere ai repentini mutamenti dell’economia reale.
Nicola Paldino ha saputo coniugare brillanti risultati gestionali con una sensibilità alle esigenze delle imprese e delle famiglie. Il salvataggio della BCC Sibaritide è avvenuto con un approccio soft nei confronti della clientela, ma rigoroso ed incisivo nei sistemi e metodi di gestione ricondotti all’ortodossia ed al rigore imposti dalla ricerca dell’equilibrio di bilancio. Questo ha consentito di salvare i posti di lavoro mantenendo un atteggiamento fermo e deciso nei confronti delle rivendicazioni sindacali che potevano intaccare la solidità reddituale e patrimoniale dell’istituto.
I lusinghieri risultati dell’ultimo anno confermano e consolidano il positivo trend di crescita registrato in tutta la stagione di Nicola Paldino e premiano i suoi sforzi di sostenere le iniziative più interessanti espresse dal territorio. Molte le iniziative che hanno visto protagonista la banca nel corso degli anni e ancora di più se si annoverano anche tutte quelle promosse dagli organismi più vari che hanno trovato il convinto sostegno dell’istituto. Ultimo in ordine di tempo è il premio “La Melagrana d’Argento 2012”, destinato a chi opera a vantaggio della crescita collettiva, assicurando il proprio contributo alla costruzione di una rete invisibile fatta di relazioni, di servizi e di opportunità che, insieme, costituiscono la base della coesione sociale di ogni territorio. Nella terza edizione il premio è stato assegnato a S. E. Mons. Salvatore Nunnari, Arcivescovo della Diocesi Cosenza-Bisignano per la sensibilizzazione dei giovani e degli anziani chiamati a collaborare alla rinascita delle nostre comunità. Nell’ultima lettera pastorale richiama con forza le nostre comunità all’uso della politica come strumento di servizio per l’uomo, in continuità con il pensiero e l’opera di Carlo De Cardona fondatore dell’Istituto.
Il ruolo della banca come attore dello sviluppo è esaltato dalle difficoltà di operare in un mondo in trasformazione con un numero crescente d’imprese costrette a chiudere, in un processo selettivo che sta facendo emergere i protagonisti della nuova imprenditoria. Il “credit crunch” che costituisce uno dei principali responsabili delle attuali difficoltà finanziarie delle imprese, almeno quanto il comportamento della pubblica amministrazione con i ritardi nei suoi pagamenti, è il frutto del processo selettivo “meccanicistico” imposto dalle rigide regole di Basilea. Solo le piccole banche hanno la capacità e la possibilità di operare con un’autonomia in grado di selezionare le migliori proposte che nascono sul territorio con una flessibilità consentita dalla conoscenza diretta degli operatori.
Meritevole di menzione è la politica a favore dei giovani seguita dalla BCC Mediocrati. Con la costituzione del Club Giovani Soci, che ha già raggiunto i 700 aderenti, si è data l’opportunità di partecipare alla vita della banca mediante la nuova policy di ampliamento della base sociale che ha consentito ai giovani fino a 25 anni di diventare soci della Banca con un versamento complessivo di 100 euro. L’obiettivo del Club è quella di dare loro la possibilità di partecipare attivamente alla vita della BCC creando i presupposti “per una crescita collettiva che farà bene a ciascuno di loro”.
Altrettanto importante è l’azione di sviluppo del microcredito con programmi "ad hoc" destinati al finanziamento delle idee e progetti innovativi dei giovani imprenditori in fase di start-up. I programmi “Io voglio restare” e “Il seminatore” hanno avuto un lusinghiero successo. Il microcredito potrebbe assumere un ruolo rilevante tra i nuovi strumenti d’incentivo allo sviluppo.
Quali sono stati i fattori che hanno caratterizzato la sua gestione, ed
hanno portato a una "acclamazione" nel segreto dell'urna?
Ritengo che i soci della BCC Mediocrati siano abituati a giudicare il
lavoro a seconda dei risultati raggiunti e delle modalità con le
quali si opera quotidianamente. Noi non siamo né machiavellici
né “buonisti” e abbiamo l’abitudine di
comunicare sempre quello che facciamo. In questo modo, i soci sanno
sempre cosa sta realizzando la Banca.
Quali sono le proposte e i progetti che intende confermare nel prossimo triennio?
La nostre linee strategiche sono chiare e partono da lontano:
mutualità, solidarietà, sussidiarietà e completa
apertura nei confronti dei giovani.
Queste saranno anche le linee guida del nostro lavoro per il futuro.
Quale deve essere il ruolo di una banca locale in un momento di così grave crisi?
In momenti come questo, in cui la globalizzazione sembra mostrare tutte
le sue caratteristiche negative, molti sembrano riscoprire il valore
del localismo. Mi capita spesso, però, di sentire concetti
distorti di difesa del proprio orticello. Noi siamo la
quintessenza di una banca locale. Non ci definiamo territoriali per una
politica di marketing.
Ritiene possibile creare una classe imprenditoriale in un contesto così difficile come quello calabrese?
Credo che momenti di crisi come quello che stiamo vivendo
contribuiscano a determinare una cultura di cooperazione che,
soprattutto dalle nostre parti, è molto debole. Tuttavia,
proprio le difficoltà che stiamo affrontando e le
caratteristiche del nostro territorio, potrebbero indurci ad
intraprendere con convinzione la strada dei beni comuni.
In un contesto come quello calabrese, caratterizzato dai ritardi e
dalle croniche difficoltà, non punterei solo sui tradizionali
canali di sviluppo. Le nuove tecnologie, e la straordinaria
capacità produttiva che viene dall’unione tra gli uomini,
cioè dalla cooperazione, possono rappresentare, per noi, una
concreta e duratura via di sviluppo.
Per iniziare il cammino, però, dovremo definitivamente
abbandonare la cultura dell’individualismo, superare egoismi e
inutili protagonismi, e creare cooperazione vera.
Sotto il suo impulso Mediocrati ha posto la problematica di giovani al
centro del suo impegno, ritiene che vi siano su nostro territorio
risorse ed energie per provocare una inseminazione di start-up nel
settore delle tecnologie avanzate?
I giovani rappresentano, per noi, una enorme ricchezza e, allo stesso
tempo, una immagine concreta dello spreco di risorse che stiamo
producendo. Noi facciamo studiare i nostri ragazzi, investendo su di
loro, e poi non siamo capaci di dare loro uno sbocco professionale
credibile. Li lasciamo partire credendo che l’unico prezzo che
pagheremo è quello affettivo. Da un punto di vista personale
è certamente così, ma, in generale, quando uno dei nostri
figli decide di stabilirsi lontano da qui aumenta il livello di
povertà del nostro territorio.
I nostri giovani sono preparati e pieni di fantasia, non dovremmo
essere noi a dire loro cosa fare. Noi dovremmo garantire pulizia
morale; dare loro la sensazione concreta che i sacrifici possono
portare risultati e non convincerli del contrario.
I nostri giovani sono delusi, disingannati. Volendo fare qualcosa per
loro, dovremmo mostrargli che vale sempre la pena spendersi per
un’idea. Ma dobbiamo sapere che il tempo delle parole è
finito da un pezzo. Ora, per loro, servono solo gli esempi concreti.
Ritiene che le BCC calabresi abbiano superato il loro momento peggiore o vi sono ancora debolezze che debbono manifestarsi?
In Federazione si sta discutendo molto riguardo all’attuale stato
di crisi e siamo convinti che si riusciranno presto ad individuare le
migliori strategie per superare definitivamente le difficoltà.
Mediocrati farà la sua parte, all’interno del Movimento.
Ritiene che il sistema delle BCC sia equilibrato per dimensione e territorio o sarebbe necessaria una razionalizzazione?
Anche di questo si sta discutendo molto e, sicuramente, insieme agli
organismi di categoria, si riuscirà ad individuare un equilibrio
proficuo per le banche territoriali che, in Calabria, sono, ormai, solo
le BCC.
Nicola Paldino, presidente
Consiglieri: Emilio Aiello, Francesco Campise, Francesco Cimenti, Mauro
D’Acri, Eugenio Dattilo, Andrea Di Donna, Franca Migliarese
Caputi, Massimo Rizzo, Luciano Sposato, Roberta Straface
Alessandro Musaio, presidente
Sindaci effettivi: Pierluigi Altomare, Olga Ferraro, Sindaci supplenti: Paola Salasso, Beatrice Guccione
Leucio Gisonna, presidente (nominato dalla Federazione Calabrese delle BCC)
Membri effettivi: Carbone Donatella, De Vita Biagio. Membri supplenti: Piero Bria, Teresa Loiarro
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