Il tunnel di UBI Bancadi Oreste Parise Mezzoeuro Anno XI num. 29 del 21/07/2012 |
Rende, 18/07/2012
Per Emilio Contrasto leader della FALCRI, non è l'Istituto di credito ad essere in crisi, ma l'intero sistema bancario ...
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UBI Banca in data odierna ha presentato alle OO. SS. le linee guida relative alla prossima manovra di revisione della struttura organizzativa di Gruppo finalizzata, in sostanza, all’ottenimento di una riduzione di costi annui a partire dal 2014 per oltre 115 milioni di Euro, di cui almeno 70 milioni già nel 2013. La suddetta riduzione dei costi sarà perseguita attraverso, principalmente, i seguenti interventi:
La manovra preannunciata prevede anche, in un ottica di rafforzamento commerciale, interventi di adeguamento del modello di servizio alla clientela Private/Corporate attraverso la creazione di punti operativi di presidio unico (46 Centri di nuova costituzione) per entrambi i segmenti di clientela, nonché la riduzione del 20% dei costi complessivi della Governance, attraverso la compressione sia del numero che degli emolumenti dei membri degli Organi Societari delle diverse realtà del Gruppo.
UNITA’ SINDACALE, dopo una primissima analisi della manovra annunciata, esprime preoccupazione rispetto agli interventi decisi che, una volta attuati, inevitabilmente determineranno il ridimensionamento della presenza e, quindi, delle attività del Gruppo nei territori serviti, con pesanti e negative conseguenze, soprattutto, in termini occupazionali, senza dare risposte - di fatto - rispetto alla necessità di predisporre un piano di effettivo rilancio del Gruppo. Si ricorda a tal proposito che nell'anno in corso UBI aveva già disposto la chiusura, in tutto il Gruppo, di 84 Strutture tra Filiali e Minisportelli e la trasformazione di 38 Filiali in Minisportelli.
In sostanza, la sempre più grave crisi economica e finanziaria, i provvedimenti del Governo centrale che impropriamente impongono alle Banche limiti in materia di servizi e prezzi da praticare alla clientela, i vincoli fissati da EBA che non consentono una efficace ed efficiente allocazione delle risorse, determinando - addirittura - una contrazione strutturale degli impieghi in un contesto in cui è impensabile procedere a nuove richieste di ricapitalizzazione e - ad avviso di UNISIN - le scelte errate operate, anche nel recente passato, da una parte del Management, costituiscono fattori di criticità che i vertici di UBI intendono affrontare con la nuova manovra "strategico-organizzativa" che si basa essenzialmente sul contenimento dei costi del Personale. Con una tale scelta, però, questi fattori di crisi vengono - di fatto - interamente ed ingiustamente scaricati sulle spalle delle Lavoratrici e dei Lavoratori che pure negli ultimi anni hanno già contribuito, in modo determinante e con enormi sacrifici, alla ristrutturazione e riorganizzazione del Gruppo.
UNISIN nel riservarsi ulteriori analisi ed interventi una volta resi noti i dettagli della manovra (si ricorda che la procedura sindacale dovrebbe iniziare subito dopo la pausa estiva), ritiene comunque pregiudiziale che dal relativo confronto con la Capogruppo debbano necessariamente scaturire soluzioni condivise atte a minimizzare al massimo le ricadute sul Personale che dovranno comunque gestirsi anche su base volontaria, evitando - inoltre - discriminazioni di qualunque specie e perseguendo una logica di armonizzazione dei trattamenti di tutto il Personale all'interno del Gruppo.
La Segreteria UNITA’ SINDACALE FALCRI - SILCEA Gruppo UBI Banca
Il 19 luglio 2012
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