Cavallerizzo, una rinascita difficiledi Oreste Parise Mezzoeuro Anno XI num. 45 del 10/11/2012 |
Rende, 16/11/2012
Ricostruzione a metà
Dopo la frana l'intero paese è stato dichiarato inagibile, e impedita qualsiasi attività. Molte cose sono state fatte, ma ricostruire il tessuto sociale e i complessi legami economici è un processo lungo e difficile
Avvocato vuole raccontare questa storia?
“Con piacere”, risponde l'avv. Giancarlo Tenuta, “è un caso un po' particolare che non capita tutti i giorni. Per fortuna direi, poiché è legato a un evento eccezionale come la frana che qualche anno fa ha cancellato la frazione Cavallerizzo del comune di Cerzeto”.
Sembrerebbe che la vicenda si sia conclusa e positivamente.
“Volendo fare un bilancio si potrebbe sicuramente affermare che nel complesso, la vicenda si è conclusa con la consegna delle abitazioni agli sfollati. C'è stato qualcuno che ha rifiutato la soluzioe adottata poiché voleva far ritorno al paese, ma nel complesso si può dire che la ricostruzione è stato un indubbio successo della Protezione Civile”.
Cosa non ha funzionato, allora?
La sistemazione delle famiglie si è conclusa, come detto, ma non si è affrontato adeguatamente le problematiche economico-patrimoniali. Ad esempio, non si è affrontato per nulla la questione delle proprietà fondiarie e delle attività agricole. Ma quello di cui vogliamo occuparci sono le attività artigianali. Poche, purtroppo, ma che assumono un particolare significato sociale, poiché costituiscono una delle poche occasioni di occupazione di questa sfortunata popolazione. L'attività più significativa era certamente la falegnameria Lento”.
Perchè usa il passato?
Di fatto da quel lontano 2005 non esiste più, e quello che è ancora più grave non si riesce a trovare il bandolo di una matassa che si dimostra sempre più ingarbugliata. Inspiegabilmente, direi, perché lo Stato ha sostenuto una spesa considerevole per poter garantire la continuazione di quella attività, un investimento che rischia di trasformarsi in un ennesimo caso di spreco di risorse pubbliche.
Cosa si è verificato? Vogliamo provare a raccontare questa storia.
Dopo la frana, l'intero paese è stato dichiarato inagibile e impedita qualsiasi attività. La Protezione Civile, a cui è stata affidato il compito della ricostruzione, si è impegnata a realizzare una zona industriale in località Colombra dello stesso comune dove trasferire tutte le attività industriali e artigianali. Un impegno che si è concluso con la costruzione di un capannone industriale, moderno e funzionale, un immobile che sta lì a testimoniare come un successo si possa trasformare in una occasione mancata. Sono passati quasi tre anni e siamo al paradosso di un fabbricato completato ancora in attesa di essere utilizzato. Nel frattempo, è stato sospeso il sussidio per il mancato esercizio dell'attività, con un evidente danno per i Lento che non sono stati messi nelle condizioni di poter riprendere l'attività.
Cosa è che l'impedisce?
Il capannone è vuoto e i macchinari sono rimasti nel vecchio sito, per cui è necessario trasportarli ne rimetterli in funzione. Si tratta di un lavoro delicato, rischioso e onerose e i soggetti attuatori si sono dichiarati disposti ad intervenire, accollandosi gran parte della spesa per consentire all'azienda di poter riprendere la sua attività. A tal scopo si è tenuta una riunione apposita nella Prefettura di Cosenza dove è stato stilato un apposito protocollo con l'indicazione delle azioni da intraprendere per arrivare a una rapida conclusione della vicenda. Questo è avvenuto nell'ottobre del 2010, sono passati più di due anni e ancora non è successo assolutamente niente.
È possibile che non si possa fare proprio niente per arrivare a una positiva conclusione della vicenda?
Per la particolare delicatezza della questione ho provveduto a diffidare le autorità competenti a provvedere con immediatezza, entro trenta giorni, a adempiere agli impegni solennemente presi in una sede istituzionale. Il termine è passato invano senza alcuna segnale da parte delle istituzioni interessate, che dovranno rispondere nelle sedi opportune delle conseguenze civili e penali del loro comportamento omissivo. L'invito è stato inoltrato ai sensi ed agli effetti della legge 241/90, precisando che per non incorrere nella violazione dell'art. 325 C.P, siete obbligati a provvedere e, comunque, a comunicare le eventuali ragioni giustificative del ritardo o del diniego.
Cosa si può fare per arrivare a una conclusione della vicenda?
Mi auguro che prevalga il senso di responsabilità e che si possa trovare una soluzione concordata tra le parti in causa. Questa vicenda mostra con esemplare evidenza che i guasti di un disastro vanno ben al di là della ricostruzione materiale dei fabbricati. Ricostruire il tessuto sociale, e i complessi legami economici è un processo molto più lungo e difficile. Persino in un processo di ricostruzione come quello di Cavallerizzo si determinano situazioni di conflitto pur in presenza di un comune interesse a pervenire a una soluzione.
Il giorno 5 ottobre 2010 alle ore 12,30 si è svolta presso una sala della Prefettura , la riunione avente ad oggetto la “Modalità di trasferimento degli immobili di località Colombra, e, in prospettiva, di loc. Pianette del Comune di Cerzeto.
Alla riunione partecipavano il prefetto di Cosenza Antonio Reppucci, in qualità di soggetto attuatore, Flavio Siniscalchi, Direttore Generale del Dipartimento della Protezione Civile, il Sindaco di Cerzeto Giuseppe Rizzo e numerosi altri esponenti degli uffici e delle strutture interessate.
Il prefetto nell'introdurre l'esame della problematica peraltro avviato in precedenti incontri, sottolinea l'acquisizione della disponibilità manifestata dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Cosenza a dare un ausilio per quanto attiene alle modalità di trasferimento delle attrezzature e dei macchinari presenti nel vecchio sito della falegnameria appartenente ai Sig. lento nel fabbricato di nuova costruzione in località Colombra di Cerzeto.
L'Avv. Siniscalchi interviene nella discussione precisando che saranno a cura del Dipartimento di Protezione Civile gli oneri:
Saranno invece a carico dei Signori Lento gli oneri di smontaggio e rimontaggio delle attrezzature così come gli oneri relativi ad eventuali nuovi macchinari che si dovessero rendere necessari.
L'Ing. Meroi, del Dipartimento della Protezione Civile, a proposito della problematica relativa alla falegnameria e, in particolare, alla questione più volte segnalata dai Sigg.ri Lento circa gli adeguamenti del capannone alle normative ed ai criteri di funzionalità delle apparecchiature che si andranno ad allocare, ritiene assolutamente necessario predisporre, al fine di poter rendere operativa l'attività in argomento, gli impianti di aerazione e di aria compressa, diversamente non potrà essere sistemata una falegnameria in quel capannone.
L'ing. Meroi, inoltre, spiega che nel concetto di predisposizione rientrano non soltanto le opere murarie e strutturali ma anche i collegamenti alle apparecchiature i cui costi, al momento non sono stati quantificati e che potrebbero risultare di una certa rilevanza.
L'avv. Siniscalchi si riserva di valutare la possibilità che il Dipartimento possa farsi carico anche di queste somme, affidando a tal proposito l'incarico per la quantificazione all'ing. Meroi.
L'ing. Giunta riferisce che il comune di Cerzeto è pronto per la stipula del contratto con i Sigg.rri Lento, che nel frattempo hanno risolto le pendenze che impedivano il trasferimento dell'immobile.
Fa presente inoltre che poiché la parte relativa ad uno dei sigg.ri Lento risulta ancora gravata da alcuni vincoli, potrebbe essere utile, ai fini della risoluzione del problema, assegnare a titolo di proprietà ai sigg.ri Lento titolari dell'azienda la parte del capannone ove verrà allocata la falegnameria e concedendo, invece, in comodato d'uso la zona soprastante del capannone (cd. Uffici) al terzo titolare (padre dei Sigg.ri Lento) in attesa della rimozione dei suddetti vincoli; e in tale senso le parti presterebbero consenso.
L'avv. Apicella ritiene che la soluzione proposta sia percorribile a condizione che il contratto sia sottoscritto da tutti.
L'avv. Siniscalchi, poi, in relazione all'altra problematica riguardante la consegna degli immobili residenziali di località Pianette precisa che il termine del 31 dicembre è da ritenere termine ultimo per la definizione di tutte le procedure occorrenti.
Per ciò che riguarda la questione degli accatastamenti, il prefetto Reppucci sottolinea che la prefettura di Cosenza, fin dal luglio scorso, ha scritto alla locale agenzia del Territorio per verificare la possibilità di stipula di una Convenzione tra il comune di Cerzeto, titolare della competenza specifica, e l'Agenzia del Territorio per l'affidamento a tecnici dell'Agenzia stessa della redazione di tutti gli atti necessari all'accatastamento dei gli immobili residenziali.
L'Agenzia Nazionale del Territorio, compulsata dal Dipartimento della Protezione Civile, pur assicurando la più ampia forma di collaborazione per consentire il più rapido svolgimento dell'attività di accatastamento degli alloggi, non ha ravvisato la possibilità di provvedere direttamente alla redazione degli atti tecnici di aggiornamento.
Il sindaco dl comune di Cerzeto, considerato che la collaborazione assicurata dall'Agenzia del Territorio non è risolutiva del problema, si impegna, entro la fine della settimana prossima, ad emanare il bando per il reperimento di professionisti che dovranno provvedere all'espletamento delle procedure di accatastamento, previa acquisizione di preventivi che dovranno tener conto di due elementi fondamentali: tempo e costi.
Le offerte dovranno pervenire negli ulteriori sette giorni (entro il 18 ottobre 2010) ed il giorno successivo verrà fatta la valutazione per l'attribuzione dell'incarico.
L'Ing. Giunta del Comune conclude dicendo che saranno contattati almeno tre notai per valutare i costi per il conferimento dell'incarico relativo al rogito degli atti conseguenziali alla definizione di tutte le procedure in esame.
L'Avv. Siniscalchi, su conforme avviso dell'avv. Apicella, ritiene valida la proposta del comune raccomandando la massima celerità ed il rispetto dei termini, facendo presente che dovranno essere quantificate le cifre occorrenti, da imputare al quadro economico della perizia approvato, per la quale esiste una previsione di massima.
L'avv. Siniscalchi, inoltre, suggerisce di inserire nella Commissione che sarà istituita dal comune per la valutazione delle offerte relative all'incarico in questione un funzionario della Prefettura di Cosenza.
A questo punto vengono chiamati i sigg.ri Lento i quale vengono informati delle risultanze dell'incontro.
I sigg.ri Lento, dopo aver preso atto delle risultanze convenute, ringraziano per gli ulteriori sforzi economici che lo Stato andrà a sopportare, dichiarandosi pronti per la stipula del contratto.
Il prefetto al termine della riunione ringrazia i presenti per la proficuità e la pragmaticità degli interventi auspicando che il termine del 31 dicembre dell'anno in corso sia rispettato e che i cittadini di Cerzeto vedano, finalmente, realizzate le proprie aspettative anche se si renderanno necessarie presumibilmente, altre opere che comunque non inficeranno l'immediata abitabilità dell'agglomerato.
Con queste intese la riunione ha termine alle ore 14,45 circa.
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