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Mezzoeuro

Ma i rifiuti sono un affare

di Oreste Parise

Mezzoeuro Anno XII num. 16 del 20/4/2013


Rende, 19/4/2013


Emergenza a Cosenza, se la risposta è solo la differenziata.

Intervista a Crescenzo Pellegrino, titolare della Calabria Maceri, criticato per la situazione di emergenza creatasi.

"Ma quello dei rifiuti è il business del futuro", dice Pellegrino, "già ora spediamo un container al giorno in Cina ..."

Iniziamo con le notizie positive. Per fortuna le troviamo anche in Calabria e dovremmo subito approfittarne per farle diventare un esempio contagioso.

Qual'è il comune più virtuoso d'Italia nella raccolta differenziata? Senza ricorrere alle statistiche Ancitel possiamo azzardare una ipotesi. Casole Bruzio è un antico casale di Cosenza, dove all'improvviso un sindaco si è inventato un metodo. Lo chiamano l'effetto Iazzolino e si spera che venga subito annoverato tra le “best practices”. Forse lo stesso sindaco Salvatore stenta a crederci, ma in un solo mese è riuscito a portare la percentuale della raccolta differenziata dallo zero al novanta per cento! Un miracolo ottenuto senza fare ricorso alla camera delle torture, ma ricorrendo alla persuasione, al coinvolgimento dei cittadini, e anche alla dissuasione con la minaccia di qualche salata multa.

Resta solo da verificare che non sia “fava di nu vullu”, o per meglio dire “struscio di scupa nova”. Ma il buon esempio provoca sempre un effetto di imitazione, e una volta compiuto un passo di civiltà e progresso, si consolida, diventa abitudine difesa dagli stessi cittadini. Si racconta che lo sceriffo “De Luca” di Salerno per quasi un mese se ne andava in giro con i camion della spazzatura per verificare il comportamento dei cittadini e multare gli indisciplinati che non applicavano le norme di differenziazione. Poi è diventato un mito, e come i fantasmi è dappertutto, perché è entrato nella fantasia popolare, anche mentre si gode il meritato riposo nel suo lettone.

Vi è poi il caso di Rende, che non arriva a queste vette, la differenziata si ferma al 50%, una cifra sicuramente migliorabile, ma molto ragguardevole soprattutto considerato che è l'unica realtà urbana di una certa rilevanza in Calabria che ha imboccato decisamente questa strada ed è in costante miglioramento. In termini assoluti ottiene un risparmio enorme, che ha alleggerito il conferimento in discarica e consentito di arrivare fin qui.

Perché oggi la crisi è solo la conseguenza dei tanti ritardi nel settore, di cui Cosenza costituisce il caso più eclatante ed evidente. Perché oggi la crisi è solo la conseguenza dei tanti ritardi nel settore, di cui Cosenza costituisce il caso più eclatante ed evidente, ma è un problema presente in tutta la provincia. Da lunedì la discarica di San Giovanni in Fiore, l'unica finora attiva, ha chiuso i battenti avendo raggiunto la saturazione e non è più possibile conferire altro materiale, per cui la raccolta non viene più effettuata poiché non si ha la possibilità di smaltimento.

“Si tratta di un problema strutturale che va affrontato alla radice, perché altrimenti non vi è alcuna soluzione”, dice Crescenzo Pellegrino il titolare di Calabria Maceri.

La società è proprietaria dell'unico impianto di trattamento dei rifiuti presente nell'area urbana e detiene una sorta di monopolio, perché è stata l'unica ad aver investito nel settore.

“Provvediamo direttamente alla raccolta in dodici comuni della provincia e al trattamento di quasi tutto quello che produce l'intero territorio provinciale, fatta eccezione per l'area rossanese che ancora si avvale di un vecchio impianto”, prosegue Crescenzo Pellegrino. “Per il 90% si tratta di RSU, rifiuto urbano indistinto dal quale non si può recuperare materia prima per la successiva lavorazione, ma può essere utilizzata solo per la produzione di energia o mandata in discarica. In questo modo nessuna discarica può reggere a lungo, poiché quasi tutti i rifiuti finiscono in discarica e si arriva rapidamente ad un livello di saturazione.”

“Vi sono dei casi virtuosi, ma devono diventare la regola, se vogliamo uscire dall'emergenza. A Rende su ventimila tonnellate di rifiuti, la metà sono interessate dalla raccolta differenziata. La parte organica viene spedita a S. Pietro Lametino dove dovrebbe essere trasformata in compost”.

“Dico dovrebbe, perché nella emergenza tutto l'impianto è utilizzato per l'indifferenziato che vi affluisce da tutta la provincia di Catanzaro”.

“Noi siamo diventati una realtà tanto che esportiamo circa il 90% della nostra produzione. Ogni giorno spediamo in Cina un container di prodotto semilavorato dal porto di Gioia Tauro e siamo pronti per incrementare significativamente questo business”, prosegue Crescenzo Pellegrino.

L'impianto ha questa capacità di ampliamento?

“Abbiamo già proposto alla regione di poter costruire un impianto di compostaggio. Sono passati già due anni e non abbiamo avuto risposta. Abbiamo una nuova conferenza di servizi il 29 di questo mese e speriamo di poter finalmente avere il via libera. Siamo in grado di entrare in produzione in meno di sei mesi con un notevole beneficio per tutti quei cittadini che otterranno dai rifiuti organici ammendante per le piante.

Nel piano regionale è però previsto un solo impianto per l'intera Calabria del Nord.

“Sulla base di una valutazione razionale, ogni impianto dovrebbe occupare una posizione baricentrica nella sua area, che dovrebbe avere un raggio non superiore a 40 chilometri. Nella nostra provincia sarebbe necessario averne tre, uno nell'area urbana, l'altro a Cammarata vicino a Castrovillari e il terzo sul Tirreno. Ritengo che vi siano ancora margini per poter arrivare a una soluzione logica e concordata.

La sua azienda viene accusata di essere all'origine di questo disagio, per aver opposto un rifiuto a ricevere la spazzatura.

“Siamo un impianto di trattamento dei rifiuti e possiamo lavorarne una certa quantità a condizione che riusciamo a spedire altrove il materiale lavorato. Quando la maggior parte dei rifiuti che arrivano è indifferenziato, come nel nostro caso, abbiamo assoluta necessità di disporre di una discarica, altrimenti il processo si blocca. Lasciare i rifiuti sulle strade è certamente un problema e dobbiamo tutti, gli operatori del settore pubblici e privati, concorrere a trovare una soluzione rapida perché è un problema che interessa tutti, ma la soluzione non può certo essere quella di trasformare in discarica il piazzale della società, che finirebbe per bloccare in pochi giorni anche l'impianto con conseguenze ancora più disastrose per tutto il territorio”.

Cosa si può fare allora?

“Intanto bisogna affrontare l'emergenza. È stata già chiesta alla regione l'autorizzazione a operare in savrabanco a San Giovanni in Fiore, e vi sono a disposizione altre discariche private a Celico, Scala Coeli e Castrolibero. Ma stiamo parlando di una soluzione per qualche decina di giorni, forse un mese, ma nel frattempo bisogna subito partire con la differenziata. Dobbiamo partire subito con il metodo Iazzolino, un esempio che non viene dalla Padania, ma sta davanti i nostri occhi.”

“In quanto all'accusa di essere i responsabili di questa stato di crisi, vorrei far notare che il ciclo dei rifiuti è il nostro business e noi abbiamo tutto l'interesse a funzionare il sistema. Dobbiamo sottolineare che stiamo in una fase di costruzione del sistema e non possiamo desiderare un collasso proprio ora, non abbiamo raggiunto una posizione matura, consolidata sulla quale poterci adagiare. Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, istituzioni e cittadini per poter completare il progetto e dare risposte certe ai cittadini.”

Nessuna polemica con il sindaco di Cosenza?

“Il sindaco di Cosenza è una persona seria a competente che si trova a fronteggiare una emergenza dalla quale sono convinto che ne uscirà rafforzato perché ha una particolare sensibilità nei confronti di queste tematiche, anche per la sua esperienza professionale. Credo che Cosenza sia pronta per diventare un altro esempio di buona organizzazione della raccolta dei rifiuti. Come Calabria Maceri siamo disponibili a collaborare non solo per uscire dall'emergenza, ma per costruire un sistema economico ed efficiente.”


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