Ma a che serve un ente che non serve?di Oreste Parise Mezzoeuro Anno XII num. 27 del 6/7/2013 |
Rende, 5/7/2013
Il Collegio dei Revisori si pone qualche interrogativo
Tra inadempienze e ritardi, l'ASI di Cosenza continua a macinare spese a danno dell'economia calabrese. Il Collegio dei Revisori questa domanda se la fa.
La nota del Collegio dei revisori dell'ASI di Cosenza, riprodotta integralmente, costituisce un importante documento che evidenzia al di là di ogni ragionevole dubbio che niente è più inutile di un ente inutile. Ci si può soffermare sulle inadempienze sottolineate nella relazione, ma in fondo si tratta di aspetti secondari. Il vero interrogativo se lo pongono alla fine gli stessi membri del “sacro” collegio, quando notano con una seraficità sconcertante “il persistere della situazione di rigidità finanziaria e della carenza di liquidità di cassa del Consorzio ASI, che desta forti perplessità circa la tenuta e la solvibilità dell'Ente in parola”. Sembrerebbe che l'ASI sia affetta, al pari di qualsiasi altra azienda in questo momento difficile momento congiunturale, da una crisi di liquidità che gli impedisce di svolgere i suoi compiti. Se così fosse, sarebbe un grande risultato, poiché chiamerebbe in causa la responsabilità della regione che gli impedisce di operare. La triste realtà è che l'ASI non svolge alcuna attività utile, né fornisce una qualche sorta di servizio in grado di generare qualche forma di entrata sotto qualsiasi specie e natura. Si limita a introitare quanto benevolmente riceve annualmente per devolverlo al pletorico apparato burocratico parassitario, rigorosamente scelto sulla base di ben collaudati criteri politico-clientelari.
Più che dell'impossibilità bisognerebbe parlare di inutilità di operare, della verità lapalissiana che è un ente inutile non è utile e la migliore risposta ai suoi gravi problemi è quella di una soppressione ad horas.
Nello scialo generale appare giustificato che il serafico Presidente, nullafacente perché nulla è chiamato a fare, non si prenda neanche la briga di giustificare le spese addossate all'ente per la sua inutile presenza. Non vi è alcun dubbio che egli abbia utilizzato la facoltà di scialo connesso al suo status nel modo più corretto e rigoroso. Ma la domanda è: ma per fare cosa? Cosa perderebbero i calabresi se la sua figura venisse semplicemente cancellata? Chi se ne accorgerebbe mai? Domande inutili che insorgono ai calabresi nelle notti insonni passate a lambiccarsi il cervello su come pagare l'ultima bolletta.
In altra parte della rivista si può leggere una nota della Confindustria che ha presentato il rapporto annuale sull'economia regionale, con il corredo dell'ennesimo pianto greco sulle disgrazie che incombono su questa sciagurata regione.
Forse sarebbe più produttivo chiedersi quante risorse fanno sprecate annualmente in mille rivoli per mantenere in vita un sistema di sottogoverno inefficiente che intralcia con la sua burocrazia il funzionamento del sistema economico.
Quante ASI operano in Calabria, quante zone industriali sono sparse sul territorio senza programmazione e senza servizi, quanti soldi e quante opportunità si sprecano per mantenere in vita la programmazione del paese di Bengodi?
Il Sud è penalizzato in mille modi, per la forbice dei tassi che costituisce una tassa occulta in favore delle banche, per i divari delle tariffe assicurative che costituiscono una vera e propria tangente imposta ai consumatori meridionali, per l'inefficienza nei trasporti e così via. Tutto vero, tutto deprecabile.
Ma quanti soldi si sprecano per mantenere ancora in vita degli inutili carrozzoni come le ASI e i Consorzi di Bonifica, (per non citarne che due)? Una piccola finanziaria all'anno e nessuno si lamenta, industriali compresi, perché prima o poi sperano di poter arrivare alla mangiatoia. Altrimenti non si spiega per quale motivi nei rituali annuali delle associazioni non si trova mai il tempo di denunciare qualche spreco.
Rilievi gestionali riscontrati nell'espletamento del proprio mandato, sottoposti all'attenzione dell'On. Presidente della Giunta regionale della Calabria con propria nota del 12 dicembre 2012, a mezzo lettera raccomandata afferente la trasmissione dei verbali di Collegio a far data dal 24 settembre 2012, come recita la normativa regionale ex l.r. 38/2001, si possono riassumere i seguenti punti.
La mancata comunicazione al Collegio della convocazione delle sedute di Comitato Direttivo tenutesi nelle date del 21/5/2012 e del 6/9/2012 come previsto dall'art. 2405 CC e dall'art. 14 dello Statuto consortile (vedi verbale di Collegio del 24 settembre 2012).
La richiesta di un analitico e dettagliato elenco riguardante le liti pendenti che vedono il consorzio ASI coinvolto come parte attiva e parte resistente, richiesta tuttora inevasa (vedi verbale di Collegio del 18 ottobre 2012).
L'esaustiva specifica dei contratti in essere, alla data corrente, dei collaboratori, dei consulenti esterni e dei dirigenti interni, richiesta tuttora inevasa (vedi verbale di Collegio del 18 ottobre 2012). Sull'argomento non si ha contezza dell'attività svolta e delle determinazioni assunte a seguito della nota del Presidente dell'Ente, On.le Diego Tommasi, del 28 settembre 2012, prot. 1863, indirizzata al Direttore Generale dell'Ente, Arch. Stefania Frasca, e trasmessa per conoscenza agli scriventi, avente ad oggetto “Attuazione delle deliberazioni del Comitato Direttivo del 6 settembre 2012” (vedi verbale di Collegio del 4 ottobre 2012).
La richiesta tuttora inevasa affinché l'Assemblea si pronunci sulla deliberazione assembleare n. 10 del 27/6/2009, avente ad oggetto “il rimborso spese forfettario” in favore del Presidente dell'Ente (vedi verbale di Collegio del 25 ottobre 2012).
La mancata cognizione circa l'evasione della nota ricevuta dalla Regione Calabria – Prot. Generale SIAR n. 0372294 del 09/11/2012, a firma della dott.ssa Stefania Buonaiuto del Dipartimento Controlli della stessa Regione Calabria, acquisita al numero 2248 di Protocollo dell'Ente giorno 9/11/2012 (vedi verbale del Collegio del 12 dicembre 2012). Giova ricordare che la Dott.ssa Buonaiuto rappresenta per delega il Presidente della Giunta Regionale della Calabria nell'Assemblea Generale dei Soci del Consorzio ASI tenutasi il giorno 31 ottobre 2012 per l'approvazione del PEF anno 2013 e tuttora aperta, atteso il rinvio dell'Assemblea con differimento ad altra data, come da richiesta formulata in tale sede dalla Regione Calabria.
Da un attento riesame della nota integrativa al Bilancio dell'Esercizio Anno 2011 approvato in Assemblea giorno 30/04/2012, emerge la modifica materiale della stesura di quanto in precedenza deliberato dal Comitato Direttivo nella seduta del 27/4/2012, così come trasmesso al Collegio dei Revisori per la redazione della propria relazione da parte del Dott. Carlo Rango, nella qualità di Responsabile dell'Ufficio Ragioneria dell'Ente.
Il persistere della situazione di rigidità finanziaria e della carenza di liquidità di cassa del Consorzio ASI, che desta forti perplessità circa la tenuta e la solvibilità dell'Ente in parola.
L'oggettiva difficoltà, quando impossibilità, da parte del Collegio ad adempiere ai propri compiti nei termini prescritti dalla vigente normativa. Si evidenzia che la definizione delle problematiche gestionali rilevate e segnalate è da ritenere aspetto fondamentale per la prosecuzione con diligenza del proprio mandato professionale, tanto da non potere escludere la presenza di altre anomalie in aggiunta e/o analoghe a quelle esposte ai precedenti punti.
Il Collegio alla data odierna non ha ricevuto riscontro alcuno ai chiarimenti specificati, evidenziando che gli stessi chiarimenti sono stati richiesti e sollecitati dalla Regione Calabria, Dipartimento Attività Produttive, con nota a firma del Direttore Generale del Dipartimento, Dott.ssa Mariagrazia Nicolò, del 10 gennaio 2013 prot. n. 9555, indirizzata al Presidente del Consorzio ASI di Cosenza ed allo scrivente Collegio per conoscenza, avente ad oggetto “Consorzio ASI di Cosenza, Nota Collegio dei Revisori – Comunicazioni”.
Con tale nota si invitava l'Ente a fornire una “dettagliata relazione circa i rilievi formalizzati dal Collegio dei Revisori” nel termine di 15 giorni. Ad oggi, a distanza di circa 4 mesi dal ricevimento della suddetta nota regionale (prot. Dell'Ente n. 89 del 15 gennaio 2013), allo scrivente Collegio nulla è pervenuto.
Il Collegio dà atto che sui punti sopra esposti è stato audito dal Direttore Generale del Dipartimento Attività Produttive della Regione Calabria, Dott.ssa Mariagrazia Nicolò, presso la sede dello stesso Dipartimento in Santa Maria di Catanzaro, giorno 18 febbraio 2013 alle ore 12,00, presenti i funzionari regionali Dott. Francesco Venneri e Dott. Francesco Marano.
Cosenza, 16 maggio 2013. Firmato dott. Gaetano Giuseppe Papasso, dott.ssa Carmela Rocco e dott. Luigi Mazzulla.
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