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Mezzoeuro

L'autunno porta Consiglio

di Oreste Parise

Mezzoeuro Anno XII num. 47 del 23/11/2013


Rende, 21/10/2013


Ora si può andare verso il rinnovo delle cariche della Camera di Commercio di Cosenza Respinto il ricorso di Coldiretti e Confcommercio In Consiglio di Stato accolte le tesi degli avvocati guidati da Oreste Morcavallo

La battaglia legale per il rinnovo del Consiglio della Camera di Commercio di Cosenza è arrivato a un punto di svolta. Il Consiglio di Stato ha posto la parola fine alla querelle che ha visto contrapposto le categorie imprenditoriali in rapporto alla composizione dell'organo.

Il sistema di nomina è regolato dai regolamenti attuativi della legge 580 del 1993 che ha profondamente innovato il sistema introducendo il concetto di autonomia funzionale. Nell'ambito dei principi stabiliti dalle leggi e dei regolamenti nazionali, è lo stesso organo a dover determinare l'esatta composizione dei suoi organi che deve rispecchiare la distribuzione settoriale delle attività economiche esistenti sul territorio.

Le nuove norme sono il derivato dell'applicazione della legge Bassanini n.59 /92, tra i cui principi fondamentali vi è quello della sussidiarietà; questa legge, che ha modificato radicalmente l’apparato amministrativo pubblico, ha introdotto il concetto di autonomie funzionali, delle quali fanno parte gli enti camerali.

I componenti del consiglio sono nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale su indicazione dello stesso ente, che deve provvedere a definire il numero dei rappresentanti di categoria sulla base della loro effettiva presenza sul territorio, delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle Associazioni di tutela degli interessi dei consumatori e degli utenti.

Tempi, criteri e modalità relativi alla procedura di designazione dei componenti del Consiglio e delle modalità per il calcolo della rappresentatività delle Organizzazioni rappresentative delle imprese si fa riferimento ai regolamenti di attuazione dell'art. 10 della L. 580/1993 emanati dal Ministero dello Sviluppo economico ed alle loro modifiche ed integrazioni.

Il rinnovo degli organi della Camera di Commercio di Cosenza ha fatto insorgere una delicata questione sulla determinazione della rappresentatività dei settori economici. Si sono contrapposte due tesi. Da una parte Confindustria, Confesercenti, Confagricoltura e Confartigianato che contestano immediatamente il criterio "storico" nella determinazione dei , basato sulla valutazione del peso specifico delle categorie con autocertificazione dei loro rappresentanti. Con tale tale metodo la composizione è immutabile fino ad una esplicita riconsiderazione con apposito provvedimento del criterio adottato in un determinato momento. Le quattro associazioni sostengono, al contrario, che il criterio va considerato in senso dinamico e la valutazione della rappresentatività delle categoria va valutato in base alla consistenza numerica effettiva delle aziende e degli occupati in maniera tale che la composizione dell'organo sia una immagine fedele della realtà territoriale in cui opera l'ente camerale. In base a tale argomentazioni, le quattro associazioni, assistite dagli avvocati Oreste Morcavallo, Stanislao De Santis e Massimo Urso impugnavano il provvedimento del Responsabile del procedimento della Camera di Commercio con cui veniva definita la procedura di verifica delle rappresentanze associative ai fini del rinnovo degli organi camerali.

La questione è tutt'altro che una semplice querelle giuridico-amministrativa, poiché la delicatezza delle funzioni attribuite agli enti camerali rende molto delicato l'equilibrio degli interessi in gioco per il prossimo futuro.

La governance uscente, che subentrava dopo una lunga turbolenza di gestione sfociata nel commissariamento dell'ente, ha radicalizzato lo scontro per le decisioni coraggiose ma molto discusse come quella che ha riguardato il progetto di creazione della Banca di Garanzia. Un progetto ambizioso che sarebbe stato di grande utilità in questa delicata fase congiunturale caratterizzata da un feroce credit crunch, che vede le aziende in grande difficoltà nel reperire risorse per gli investimenti necessari ad adeguare le proprie strutture e capacità produttive alle nuove esigenze dei mercati. Il progetto è naufragato per la mancata disponibilità delle risorse finanziarie necessarie lasciando dietro di sé uno strascico di delusione e recriminazione e la necessità di dover restituire i fondi raccolti dal comitato promotore.

Confindustria, Confesercenti, Confagricoltura e Confartigianato sostenevano che i dati sulla base dei quali era stata redatta la composizione dell'organo camerale era molto lontana dai dati del registro delle imprese, e, soprattutto, di iscrizione all'INPS per la determinazione del numero degli occupati. Soltanto questi ultimi davano una rappresentazione precisa delle imprese attive, considerato l'elevato numero di quelle "in sonno".

Il TAR della Calabria nell'ottobre scorso aveva accolto il ricorso e dichiarava nulli tutti gli atti già predisposti dallo stesso ente camerale, obbligando quest'ultimo a procedere alla determinazione dei rappresentanti servendosi degli stessi dati in suo possesso per attuare il criterio di rappresentanza effettiva. Il TAR ordinava al Responsabile del procedimento della Camera di Commercio di rinnovare l’istruttoria valutando i rilievi posti dalle Associazioni ricorrenti che contestavano le modalità di determinazione della consistenza rappresentativa di Confcommercio e Coldiretti, contestando i dati da questi comunicati in ordine agli associati, il numero degli occupati e la divergenza con i dati INPS per il calcolo del numero degli occupati.

Confcommercio e la Coldiretti avevano immediatamente proposto appello contro tale decisione ribadendo la veridicità dei loro dati, e sostenendo che l'agricoltura e il commercio costituiscono la struttura portante dell'economia della provincia. La loro perdita di peso è il frutto della grave crisi che ha colpito i settori più rappresentativi, che dovrebbero riconquistare il loro ruolo e la loro funzione nella imminente auspicata ripresa dell'attività economica.

La sesta sezione del Consiglio di Stato all’udienza del 20.11.2013 (Presidente Barra Caracciolo, Estensore Pannone) accogliendo integralmente le tesi difensive svolte dagli avvocati Oreste Morcavallo, Stanislao De Santis e Massimo Urso nell’interesse della Confindustria, Confesercenti, Confagricoltura, Confartigianato ha respinto il ricorso in appello proposto da Coldiretti e Confcommercio avverso l’ordinanza del TAR Calabria concernente il rinnovo degli organi della Camera di Commercio di Cosenza.

Nella motivazione della sentenza il Consiglio di Stato, preceduta da un'ampia discussione, accoglieva in pieno le tesi degli avvocati difensori ritenendo che la rinnovata istruttoria disposta dal TAR può conseguire elementi diversi ai fini della rappresentanza delle singole Associazioni e rigettava l’appello proposto da Confcommercio e Coldiretti.

Eliminate tutte le incertezze giuridiche ora si può procedere rapidamente al rinnovo delle cariche dell'ente camerale, che opera in questo momento in regime di prorogatio del presidente uscente Giuseppe Gaglioti.

Dopo la lunga battaglia legale si preannuncia una battaglia elettorale tra i due fronti portatori di due visioni contrapposte sul ruolo dell'ente camerale.


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