di Antonio Siracusano (La Gazzetta del Sud del 18 marzo 2005)
Cosenza - Scandagliare "cause e prevedibilità" della frana. Raccogliere i documenti che testimoniano gli appelli inghiottiti dall'indifferenza. Stanare chi sapeva del movimento franoso e on ha mosso un dito, pur avendo precisi doveri istituzionali. Spulciare le concessioni edilizie che hanno avallato la costruzione delle case tirate giù dalla frana e incrociarle con una verità che ha radici storiche lontane. È la rete investigativa che ieri ha cominciato a calare il pubblico ministero Francesco Minisci, il magistrato delle procura di Cosenza che coordina l'inchiesta sul disastro che ha affondato Cavallerizzo.
Ieri la prima mossa. Il pm, affiancato dai carabinieri e da due consulenti, gli esperti Antonio Scarpelli (Ancona) e Giuseppe De Leo (Roma) ha fatto un sopralluogo a Cerzeto. In questa fase l'inchiesta avanza sottotraccia. Gli inquirenti vogliono dissotterrare i rapporti scritti, le relazioni geologiche e gli studi che nel tempo hanno cristallizzato una realtà scientifica indiscutibile. E qui le indagini seguono la scia lasciata dal dossier che in questi anni ha raccolto il ricercatore del CNR Vincenzo Rizzo. Per il magistrato gli studi compiuti dal 1999 in poi da Rizzo - carte che immortalano l'evoluzione della frana - possono rappresentare il primo mattone dell'inchiesta. Su un binario parallelo seguiranno le tracce dei tanti carteggi che hanno segnato i rapporti tra il comune di Cerzeto e gli interfaccia istituzionali. L'attenzione si concentrerà soprattutto sull'ultimo periodo da febbraio in poi.
L'inchiesta aprirà uno squarcio sulle Amministrazioni comunali che a Cerzeto hanno sfornato le licenze edilizie per la costruzione delle case nella frazione Cavallerizzo.
Che quell'area fosse "cristallo" sotto il profilo idrogeologico lo si sapeva da sempre. "Ma la stessa situazione che si può riscontrare in decine di comuni calabresi", puntualizza il ricercatore Vincenzo Rizzo.
Come ha rivelata un dirigente del Comune, all'indomani del disastro, già nel 1952 il COnsiglio Comunale approvò una delibera che sbarrava le porte all'espansione edilizia a Cavallerizzo. Ma senza allontanarsi troppo nel 2002 una palazzina di case popolari fu demolita: aveva assunto la posizione della Torre di Pisa. Anche in quell'occasione l'ex sindaco suonò tutti i campanelli d'allarme.
Sul campo si muoveranno i carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) e della Compagnia di S. Marco Argentano. Saranno acquisite anche riprese televisive e interrogati tutti coloro che potrebbero offrire al magistrato le giuste chiavi di lettura. In prima fila ci sono gli amministratori comunali di Cerzeto.
Intanto oggi il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, raggiungerà Cerzeto nel primo pomeriggio. La scaletta prevede prima un sopralluogo a Cavallerizzo, poi Bertolaso tirerà le somme nel corso di una riunione operativa.