Cerzeto. Il Capo de Dipartimento protezione civile farà luce sui tempi della ricostruzione
Inarrestabile la vigliacca piaga dello sciacallaggio
di Rosa Porzio Gesualdo (La Gazzetta del Sud del 7 maggio 2005)
S. MARCO ARGENTANO Firmata la prima ordinanza per Cerzeeto, Guido Bertolaso, capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, sarà mercoledì nel paese colpito dalla frana per illustra contenuti e modalità del provvedimento, oltre a tempi e luoghi della ricostruzione di Cavallerizzo, colpito da un disastro di origini antiche e responsabilità recenti. Con Bertolaso saranno a Cerzeto, alle 10 in un vertice al Comune, il Presidente della giunta regionale Loiero ed il presidente dell'amministrazione provinciale Oliverio: un incontro a cuore aperto con la gente dagli occhi carichi di malinconia. Perché loro Cavallerizzo vorrebbero ricostruirla, con gli occhi del cuore, esattamente nello stesso posto dove oggi sta crollando: quella vocina che, da dentro, lanlente dice che non sarà possibile non vogliono ascoltarla. Loiero, intanto, sui tempi della ricostruzione (quella vera, in un posto sicuro), è ottimista: "La ricostruzione di Cavallerizzo dovrà avvenire entro e non oltre diciotto mesi". E nel frattempo, oltre al danno c'è anche la beffa, a Cavallerizo, sotto forma di efferati e continui furti perpetrati dagli "sciacalli" nelle abitazioni abbandonate. Semplice come bere un bicchier d'acqua, per la gente senza scrupoli, entrare nelle case lacerate dalla distruzione della frana: loro, gli sciacalli, nottetempo approfittano degli infissi scardinati per razziare quel poco di ricordi che ancora la gente dl Cavallerizzo non è riuscita a portar via dalle case. "Quasi ogni notte, ormai, si vedono luci nelle case, specie nelle prime ore del mattino", dice una donna venuta a Cavallerizzo per recuperare qualche valigia: sono gli sciacalli, che, eludendo la sorveglianza di carabinieri e guardie forestali, rubano nelle case della "zona rossa", rischiando forse la vita per pochi euro. Preziosi e soldi ormai non ne trovano più, perché i vigili del fuoco già dai primi giorni hanno aiutato la povera gente di Cavallerizzo a recuperare gli averi: ma gli sciacalli si accontentano di quello che trovano, e hanno rubato negli ultimi giorni, dalle case ferite che crollano giorno per giorno come un castello di carte, perfino un montacarichi, cinque quintali di vino, posate d'argento e un intero impianto elettrico che i vigili del fuoco avevano smontato in una casa e riposto in un sacco di plastica.
Chiusa la strada principale da Cerzeto, i "ladri senza coscienza" usano altre strade strade per arrivare nella zona rossa, forse quella approntata verso valle dagli stessi vigili del fuoco per il recupero dei beni; o quella montana, che da sopra Cavallerizzo, si ricongiunge a Mongrassano: sarebbe utile predisporre un servizio di vigilanza anche su queste.
Ha lasciato Cerzeto, intanto, anche l'ambulanza della Croce rossa, l'ultima rimasta zona, mentre sono stati smantellati al campo sportivo anche tutti i servizi da campo che, per oltre un mese e mezzo, hanno provveduto alla fornitura dei pasti agli sfollati. In zona, ormai, praticamente deserto il Coc, rimane solo l'ultimo "scampolo" dei vigili del fuoco a curare le ferite di una popolazione che non vuole essere abbandonata e lo rivendica con forza. Troppo pochi, però, i vigili del fuoco rimasti, quelli del Corpo speciale Saf, per recuperare la mobilia, quasi tutta ancora, delle case inagibili.