Prof. Geol. ALESSANDRO GUERRICCHIO
Ordinario di Geologia Applicata
Dipartimento di Difesa del Suolo
Facoltà di Ingegneria dell'Università
della Calabria
Univ. 87036 Rende (Cosenza) Telefono 0984/839686
Abit. 70124 Via Papa Pio XII, 54 - Bari - Tel. 080/512117

COMUNE DI CERZETO (CS) - ABITATO DI CAVALLERIZZO

RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE E SULLE INDAGINI GEOGNOSTICHE DA EFFETTUARE NELL'AREA DI PERTINENZA DI UN FABBRICATO IACP

1 - PREMESSA

Su convocazione del Commissario Prefettizio del Comune di Cerzeto (CS), Dott.ssa Tarsia, al fine di prendere visione del dissesto che interessa un edificio dello IACP adiacente alla strada di accesso all'abitato di Cavallerizzo, frazione di Cerzeto, lo scrivente ha effettuato un sopralluogo in data 13/3 u.s.

Sulla base dei riscontri del suddetto sopralluogo, non limitato al solo fabbricato IACP ma esteso all'intero comprensorio adiacente e ad altre situazioni a rischio dell'abitato, lo scrivente produce la presente relazione preliminare. In questa vengono  descritte le condizioni geologiche e geomorfologiche essenziali, causa dl dissesto che coinvolge l'edificio in oggetto, l'infrastruttura viaria di accesso al paese ed altri manufatti limitrofi (ad es. il fabbricato Golemme), viene fornito un parere sulla stabilità dell'edificio stesso e viene articolata e quantificata un'indagine geognostica, limitata all'essenziale, finalizzata all'acquisizione di dati di dettaglio di frana ed alla fattibilità di possibili interventi di stabilizzazione, sui quali ultimi è altresì fornita un'indicazione tipologica ed una stima di massima.

2 - Inquadramento geomorfologico e descrizione del dissesto

Sotto l'aspetto geologico, l'abitato di Cavallerizzo poggia per la gran parte su un corpo detritico di probabile, antico cono di deiezione, coperto nella sua parte più superficiale da depositi eluvio-colluviali (detriti di falda). Gli spessori massimi dei due depositi sono rispettivamente intorno ai 10 m per quelli di origine eluvio-colluviale e introno ai 40 m per quelli costituenti il cono di deiezione di origine continentale fluviale.

Sondaggi geognostici eseguiti negli anni 80 nella zona di interesse hanno infatti attraversato detti depositi per spessori variabili d 23 a 30 m, fino ad un massimo di 40 m. Al di sotto delle suddette profondità, i sondaggi sono penetrati nella formazione argilloso marnosa grigio-azzurra del Pliocene Superiore, con intercalazioni sottili di livelli limoso-sabbiosi che, nelle parti più alte, tendono a divenire più sabbiose.

Tali argille fungono da sostegno impermeabile della falda presente nei sovrastanti depositi detritici molto permeabili, con livello idrico talora prossimo al piano campagna e, in qualche caso di falda confinata, in forte pressione con risalita anche dell'ordine di 15 m. È possibile che pure nella stesa formazione delle argille plioceniche esistano dei livelli di sabbie con acqua in pressione.

La strada di accesso al paese, dopo il ponte di attraversamento del fosso anonimo e dopo 150 m circa di rettilineo, per ulteriori 150 m e fino alla curva a "gomito" mostra  deformazioni del piano viabile sotto forma di perdite del tracciato (Fig.l ), consistenti in avvallamenti e rigonfiamenti, nonché in lesioni longitudinali della pavimentazione ad andamento subparallelo tendenti a piegare verso valle all'estremità del tratto di 150 m anzidetto, cosi delimitando un chiaro corpo di frana del tipo macroscorrirnento rotazionale passante a colate di fango nella parte medio-bassa. Quest'ultimo, le cui deformazioni sono riscontrabili nelle murature degli edifici e di strutture in genere, con movimento retrogressivo è giunto a coinvolgere anche le costruzioni adiacenti al ciglio lato monte della strada e sta arretrando, al momento almeno per circa 75 m, verso monte, ove già si riconoscono i primi sintomi di movimento, ovviamente sempre meno marcati man mano che si procede verso le quote più elevate. 

Immediatamente a valle della strada, all'interno del versante degradante verso il piede della collina, sono evidentissimi i segni di movimenti da frana in atto, rappresentati da avvallamenti, rigonfiamenti e vere e proprie nicchie di distacco che vengono ad ampliarsi in occasione di eventi alluvionali significativi ed a propagarsi verso monte con il consueto meccanismo retrogressivo. 

Nell'ambito del corpo di frana ora ricordato ricade l'edificio dello IACP costituito da 3 piani fuori terra ed a pianta rettangolare, che mostra i dissesti di maggiore rilevanza. Infatti quest'ultimo, da tempo, denuncia un'inclinazione verso valle che oggi ha raggiunto un fuori piombo massimo di 25 cm. Parimenti evidenti sono le lesioni a carico soprattutto delle murature laterali di tompagno, effetto di sollecitazioni di taglio- flessione (flessione deviata) negli elementi strutturali costituenti lo scheletro indipendente in c.a. 

ARTICOLAZIONE DELL'INDAGINE GEOGNOSTICA E POSSIBILI INTERVENTI DI STABILIZZAZIONE 

La particolare delicatezza della condizione deformativa di cui è affetto l'edificio porta ad indicare come provvedimento immediato lo sgombero del fabbricato, anche in considerazione di sempre possibili sollecitazioni aggiuntive da sisma che renderebbero ancora più critico il già precario equilibrio strutturale. Nelle more di acquisire dati certi sulla tipologia strutturale e fondazionale dell'edificio, imprescindibili per la scelta e la valutazione di eventuali procedure di recupero del fabbricato (resine espansive, trattamento con jet-grouting), al fine di disporre di conoscenze più approfondite sulla reale profondità massima del corpo di frana e sulle modalità e sui tempi di evoluzione del movimento gravitativo, appare indispensabile procedere ad una campagna di indagine geognostica articolata in n.5 sondaggi della profondità media di 50 m (Fig.l ).

Detti sondaggi, di cui 3 a carotaggio continuo e 2 a distruzione di nucleo, verranno tutti strumentati: 3 con inclinometri e 2 con piezometri del tipo a tubo aperto, al fine di meglio collocare la o le superfici di scorrimento del corpo di frana, di controllare nel tempo quantitativamente l'evoluzione del fenomeno e di monitorare le escursioni della falda idrica sotterranea che non poca influenza esercita sulla stabilità del sito. 

Nei 3 sondaggi a carotaggio continuo verranno prelevati almeno 6 campioni indisturbati, soprattutto nella formazione argillosa e negli eventuali livelli a prevalente componente fine dell'ammasso detritico, da sottoporre a prove meccaniche di laboratorio del tipo taglio diretto, al fine di disporre di parametri geomeccanici utili per la progettazione, in una fase successiva, di strutture di sostegno e di stabilizzazione del movimento franoso. 

Più utilmente, nei depositi detritici verranno eseguite prove penetrometriche in foro del tipo SPT, i cui esiti sono correlabili, mediante formule sia pure empiriche ma di largo impiego, al parametro "angolo di attrito". 

Nel seguito viene riportata una specifica dell'indagine anzi detta con relativo preventivo di spesa. La dinamica del versante e la conseguente necessità di salvaguardare sia l'edificato sia la strada di accesso al paese porta a prevedere, salvo necessaria verifica attraverso le indagini previste, la realizzazione di una paratia di sostegno con pali di grosso diametro, eventualmente disposta su due ordini in funzione dell'andamento altimetrico della pendice a valle della strada, dotata di ancoraggi profondi. I sondaggi geognostici hanno, infatti, l'ulteriore funzione di valutare la fattibilità della perforazione di pali di grosso diametro, anche se la natura prevalentemente detritica e sciolta dei terreni non fa presagire problematiche esecutive di grosso impegno.

A titolo puramente orientativo, ipotizzando uno sviluppo planimetrico della paratia più a monte, lungo il ciglio della strada, si 180 m, valore che appare congruo e strettamente indispensabile sulla base dei riscontri sulla cartografia disponibile, con pali di ø1500 lunghi 30 m ad interasse 2.00 m, tiranti di lunghezza non inferiore a 30 m e passo  4.00 m e dreni suborizzontali di lunghezza orientativa pari ad almeno 35 m, l'onere connesso alla realizzazione di tale struttura ammonta ad un miliardo. A tale importo andranno aggiunti altri 300 milioni circa per la sistemazione idraulica superficiale per la regimazione delle acque all'interno della pendice a valle della strada e, quindi, della paratia di sostegno. 

Laddove l'andamento altimetrico del versante consentisse la realizzazione di un secondo ordine di paratia a quote più basse; all'incirca a un terzo del versante stesso a partire dal ciglio strada, l'onere, sempre in via orientativa, si raddoppierà. 

Si coglie l'occasione per evidenziare pure la gravissima condizione di instabilità riscontrabile all'uscita dal paese lato nord, ove un corpo di frana di estensione planoaltimetrica maggiore della precedente coinvolge vistosamente il tracciato stradale per uno sviluppo di almeno 200 m e tutte le numerose costruzioni adiacenti al limite destro del corpo di frana.

Va quindi messa in preventivo un'indagine geognostica anche in tale settore dell'abitato, ove già da un'osservazione diretta si evince l'onerosità finanziaria, la difficoltà tecnica e l'impossibilità comunque di pervenire ad una stabilizzazione definitiva del fenomeno gravitativo in atto.

La prima operazione da effettuare anche in questo caso consisterà a breve nell'adozione di un provvedimento di sgombero di alcuni edifici.

Tabella 1

Tabella 1 (continua)

Figura 1


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