Un anticipo di primavera quel 4 febbraio. Un bel sole caldo, un'aria frizzante, un andirivieni ininterrotto di gente, un ronzio indistinto riempie l'aria facendo concorrenza agli stormi di uccelli che svolazzano tra gli alberi di Piazza XI settembre. In un angolo, a ridosso di uno di quegli alberi, è stato sistemato il tavolo per la raccolta delle firma per la devolution. "No, contro la devolution", suggerisce qualcuno.
Un piccolo tavolo bianco di plastica ornato di qualche volantino riprodotto in copia, senza alcuna pompa, senza alcuna solennità. Nella folla straripante si nota appena, no vi sono striscioni o majorettes per attrarre l'attenzione. Solo attempati signori che rappresentano le associazioni più svariate WWF, Unione Ciechi, il Comitato di Difesa dei Consumatori, l'AMNIL a cui si sono aggiunti CISL e UIL invitano i passanti alla firma.
Vi sono anche numerosi giovani, volontari che hanno sacrificato un intero weekend ad una causa, poiché la raccolta è proseguita anche il giorno dopo di fronte alla Chiesa di Sant'Aniello. Vi è un una certa timidezza ed imbarazzo, poiché nessuno di loro ha una esperienza in questo senso. L'improvvisazione evidenzia l'entusiasmo della partecipazione diretta, la voglia di poter incidere in prima persona nelle grandi scelte.
Il capannello di gente che circonda il tavolo si rinnova continuamente ma è ininterrotto. Si ha voglia di parlare, di informarsi, di poter esprimere la propria rabbia ed i propri timori. In poco tempo si raccolgono un migliaio di firme. A dispetto della completa indifferenza della tiepidezza dei partiti e dell'indifferenza della stampa locale, sempre pronta a cogliere i vagiti pettegoli, ma indifferente nell'assecondare lo spontaneismo, ritenuto a torto incapace di interessare la gente.
Il comunicato stampa del Comitato civico "Salviamo la Costituzione" è stato ignorato. In esso si invitavano "i cittadini a firmare la richiesta di Referendum per cancellare una legge che danneggia il Sud e la Calabria, mette in pericolo l'unità nazionale ed indebolisce la democrazia rappresentativa in quanto conferisce troppi poteri ad un uomo solo. Se la legge voluta dal centro destra sarà respinta dagli elettori, il nuovo Parlamento potrà introdurre nella Carta fondamentale dello Stato quelle modifiche che servono ad ammodernare le istituzioni senza colpire i diritti più elementari dei cittadini, quali il diritto alla salute ed all'istruzione".
"È stato un successo insperato, al di là delle nostre aspettative", dichiara Piero Minutolo presidente del Comitato. "Vi è una grande attenzione per le iniziative che si occupano dei problemi reali della gente, tralasciando per una volta le polemiche e le contrapposizioni personali. Siamo stati forse troppo timorosi che non vi fosse una risposta da parte della gente, ma questo risultato ci incoraggia ad avviare nuove iniziative di partecipazione diretta. Ci riteniamo molto soddisfatti di aver dato un contributo ad impedire che la Calabria mostrasse ancora una volta una completa disattenzione nei confronti di tematiche che incidono direttamente sul suo futuro".
Si è riunito nei locali del circolo "Bachelet", il "Comitato Civico in difesa della Costituzione" costituitosi nelle settimane scorse a Cosenza su iniziativa dell'associazione "Impegno democratico", del quale fanno parte diversi rappresentanti di associazioni sociali e culturali ed ambientali, tra le quali il WWW F, la CISL, la UIL, l'Unione Ciechi, l'ANMIL, l'Istituto Studi per la programmazione e lo sviluppo dell'artigianato e delle imprese, lassociazione Altroconsumo", il Comitato Difesa Consumatori, il movimento "Risveglio popolare", " l'associazione "Ambiente e comunicazione".
A conclusione dell'incontro, presieduto da Piero Minutolo, presidente dell'associazione "Impegno democratico", si è deciso di organizzare dei tavoli per la raccolta delle firme per il Referendum sulla legge costituzionale di revisione della parte II della Costituzione.
La raccolta delle firme sarà effettuata sabato 4 febbraio 2006 dalle ore 11,00 alle 13,00 e dalle ore 17.00 alle ore 21,00 in piazza 11 settembre e domenica 5 febbraio dalle ore 10,00 alle ore 13,00 in via Panebianco nei pressi della chiesa di Sant'Aniello.
Il Comitato invita i cittadini a firmare la richiesta di Referendum per cancellare una legge che danneggia il Sud e la Calabria, mette in pericolo l'unità nazionale ed indebolisce la democrazia rappresentativa in quanto conferisce troppi poteri ad un uomo solo.
Se la legge voluta dal centro destra sarà respinta dagli elettori, il nuovo Parlamento potrà introdurre nella Carta fondamentale dello Stato quelle modifiche che servono ad ammodernare le istituzioni senza colpire i diritti più elementari dei cittadini, quali il diritto alla salute ed all'istruzione.
Cosenza, 2 febbraio 2006
p. il COMITATO
(Piero Minutolo)